Il settimo giorno
non ha mattino,
né sera
dopo i giorni di creazione.
Necessario per trovare
una strada,
quella ancora prima
dell’infanzia,
prima di ogni paura:
è un ritorno.
E per quale
sgranatura del tempo
riconosceremo luoghi
dove passano
con splendore intransitivo
le cose
che accadono piccole
ogni giorno?
Questa era
capacità dei poeti.
La raccolta di esordio di Anna Elisa De Gregorio meraviglia per la nitidezza e la maturità del timbro poetico. Un piccolo mondo, privato ma universale, vi si raccoglie all’insegna di una composta naturalezza venata di morbido pathos. Il passo è quello delicato del sogno, ma i contorni sono chiari, i temi e gli oggetti affiorano da una realtà ordinaria alla portata di tutti ogni giorno: quella che più vale la pena di imparare a conoscere e apprezzare attraverso la raffinata “posa” in cui la ritrae un poeta.
Dalla prefazione di Alessandro Fo
non ha mattino,
né sera
dopo i giorni di creazione.
Necessario per trovare
una strada,
quella ancora prima
dell’infanzia,
prima di ogni paura:
è un ritorno.
E per quale
sgranatura del tempo
riconosceremo luoghi
dove passano
con splendore intransitivo
le cose
che accadono piccole
ogni giorno?
Questa era
capacità dei poeti.
La raccolta di esordio di Anna Elisa De Gregorio meraviglia per la nitidezza e la maturità del timbro poetico. Un piccolo mondo, privato ma universale, vi si raccoglie all’insegna di una composta naturalezza venata di morbido pathos. Il passo è quello delicato del sogno, ma i contorni sono chiari, i temi e gli oggetti affiorano da una realtà ordinaria alla portata di tutti ogni giorno: quella che più vale la pena di imparare a conoscere e apprezzare attraverso la raffinata “posa” in cui la ritrae un poeta.
Dalla prefazione di Alessandro Fo
Il settimo giorno
non ha mattino,
né sera
dopo i giorni di creazione.
Necessario per trovare
una strada,
quella ancora prima
dell’infanzia,
prima di ogni paura:
è un ritorno.
E per quale
sgranatura del tempo
riconosceremo luoghi
dove passano
con splendore intransitivo
le cose
che accadono piccole
ogni giorno?
Questa era
capacità dei poeti.
La raccolta di esordio di Anna Elisa De Gregorio meraviglia per la nitidezza e la maturità del timbro poetico. Un piccolo mondo, privato ma universale, vi si raccoglie all’insegna di una composta naturalezza venata di morbido pathos. Il passo è quello delicato del sogno, ma i contorni sono chiari, i temi e gli oggetti affiorano da una realtà ordinaria alla portata di tutti ogni giorno: quella che più vale la pena di imparare a conoscere e apprezzare attraverso la raffinata “posa” in cui la ritrae un poeta.
Dalla prefazione di Alessandro Fo
non ha mattino,
né sera
dopo i giorni di creazione.
Necessario per trovare
una strada,
quella ancora prima
dell’infanzia,
prima di ogni paura:
è un ritorno.
E per quale
sgranatura del tempo
riconosceremo luoghi
dove passano
con splendore intransitivo
le cose
che accadono piccole
ogni giorno?
Questa era
capacità dei poeti.
La raccolta di esordio di Anna Elisa De Gregorio meraviglia per la nitidezza e la maturità del timbro poetico. Un piccolo mondo, privato ma universale, vi si raccoglie all’insegna di una composta naturalezza venata di morbido pathos. Il passo è quello delicato del sogno, ma i contorni sono chiari, i temi e gli oggetti affiorano da una realtà ordinaria alla portata di tutti ogni giorno: quella che più vale la pena di imparare a conoscere e apprezzare attraverso la raffinata “posa” in cui la ritrae un poeta.
Dalla prefazione di Alessandro Fo
Polistampa, 2010
Pagine: 88
Caratteristiche: br.
br.
Formato: 12x17
ISBN: 978-88-596-0771-7
Collana:
La Fenice | Collezione di poesia italiana e straniera, 11
Settore: