Catalogo della mostra allestita presso l’Archivio di Stato di Firenze dal 25 settembre al 20 ottobre 2009.
“Frosecchi ha dimostrato la possibilità di una continuità psicologica e mentale rispetto a personalità come Pontormo, Rosso Fiorentino, Michelangelo e altri che si tenderebbe a racchiudere nei libri di storia dell’arte o nei musei. Un discorso serissimo che in questa svolta di millennio con l’affievolirsi della rivoluzione della modernità apre sviluppi e speranze. Rende attuali fermenti ancora, presenti, traducendoli in bellezza tattile. Fra un po’ di anni si potrà forse dire, dantescamente, che Paolo Frosecchi aveva il mondo ‘in gran dispitto’. E tuttavia, con la sua arte paziente ricca e intessuta di ansie e di allarmi, egli ha saputo trascinare in avanti la carrozza dell’Umanesimo, messa erroneamente dai potenti e dalle masse su un binario morto. E l’ha fatto come apporto esclusivo dell’arte italiana, senza prestiti d’oltralpe. Non è una cosa da poco. Ai posteri l’ardua sentenza…” (Riccardo Barletta)
Presentazioni di Cristina Acidini, Monica Baldi, Gianni Conti, Mauro Pagliai
Studio critico e storico di Riccardo Barletta
“Frosecchi ha dimostrato la possibilità di una continuità psicologica e mentale rispetto a personalità come Pontormo, Rosso Fiorentino, Michelangelo e altri che si tenderebbe a racchiudere nei libri di storia dell’arte o nei musei. Un discorso serissimo che in questa svolta di millennio con l’affievolirsi della rivoluzione della modernità apre sviluppi e speranze. Rende attuali fermenti ancora, presenti, traducendoli in bellezza tattile. Fra un po’ di anni si potrà forse dire, dantescamente, che Paolo Frosecchi aveva il mondo ‘in gran dispitto’. E tuttavia, con la sua arte paziente ricca e intessuta di ansie e di allarmi, egli ha saputo trascinare in avanti la carrozza dell’Umanesimo, messa erroneamente dai potenti e dalle masse su un binario morto. E l’ha fatto come apporto esclusivo dell’arte italiana, senza prestiti d’oltralpe. Non è una cosa da poco. Ai posteri l’ardua sentenza…” (Riccardo Barletta)
Presentazioni di Cristina Acidini, Monica Baldi, Gianni Conti, Mauro Pagliai
Studio critico e storico di Riccardo Barletta
Catalogo della mostra allestita presso l’Archivio di Stato di Firenze dal 25 settembre al 20 ottobre 2009.
“Frosecchi ha dimostrato la possibilità di una continuità psicologica e mentale rispetto a personalità come Pontormo, Rosso Fiorentino, Michelangelo e altri che si tenderebbe a racchiudere nei libri di storia dell’arte o nei musei. Un discorso serissimo che in questa svolta di millennio con l’affievolirsi della rivoluzione della modernità apre sviluppi e speranze. Rende attuali fermenti ancora, presenti, traducendoli in bellezza tattile. Fra un po’ di anni si potrà forse dire, dantescamente, che Paolo Frosecchi aveva il mondo ‘in gran dispitto’. E tuttavia, con la sua arte paziente ricca e intessuta di ansie e di allarmi, egli ha saputo trascinare in avanti la carrozza dell’Umanesimo, messa erroneamente dai potenti e dalle masse su un binario morto. E l’ha fatto come apporto esclusivo dell’arte italiana, senza prestiti d’oltralpe. Non è una cosa da poco. Ai posteri l’ardua sentenza…” (Riccardo Barletta)
Presentazioni di Cristina Acidini, Monica Baldi, Gianni Conti, Mauro Pagliai
Studio critico e storico di Riccardo Barletta
“Frosecchi ha dimostrato la possibilità di una continuità psicologica e mentale rispetto a personalità come Pontormo, Rosso Fiorentino, Michelangelo e altri che si tenderebbe a racchiudere nei libri di storia dell’arte o nei musei. Un discorso serissimo che in questa svolta di millennio con l’affievolirsi della rivoluzione della modernità apre sviluppi e speranze. Rende attuali fermenti ancora, presenti, traducendoli in bellezza tattile. Fra un po’ di anni si potrà forse dire, dantescamente, che Paolo Frosecchi aveva il mondo ‘in gran dispitto’. E tuttavia, con la sua arte paziente ricca e intessuta di ansie e di allarmi, egli ha saputo trascinare in avanti la carrozza dell’Umanesimo, messa erroneamente dai potenti e dalle masse su un binario morto. E l’ha fatto come apporto esclusivo dell’arte italiana, senza prestiti d’oltralpe. Non è una cosa da poco. Ai posteri l’ardua sentenza…” (Riccardo Barletta)
Presentazioni di Cristina Acidini, Monica Baldi, Gianni Conti, Mauro Pagliai
Studio critico e storico di Riccardo Barletta
Polistampa, 2009
Pagine: 96
Caratteristiche: ill. col., br.
ill. col., br.
Formato: 22x24
ISBN: 978-88-596-0662-8
Settore:
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