Collezione di farfalle
sul piano di cristallo,
in croce
sull’imposta chiusa.
Conobbero
l’insidia e la paura
nel cerchio della rete.
Nel chiuso della stanza
lo strazio della fine.
Rispetto ad altre sue opere precedenti, l’interrogarsi sulla natura dell’uomo e della sua vita è qui risolto in metafore di forte spessore e la domanda non si limita a porsi come discrimine rispetto a ciò che non convince o spaurisce o angoscia ma si fa sostanza stessa della soluzione del problema stesso. Le domande restano tali ma le risposte possibili si moltiplicano e si diffondono nell’intero arco della prospettiva lirica che innescano e motivano. Ancora farfalle, dunque, ma in un contesto diverso da quello che le considera una pura forma soggetta al volere del Fato o un gioco in balia del Tempo. Nella poesia di Scerrotta Samà, invece, il destino non è fatto di elementi imperscrutabili o misteriosamente atteggiati in minacce non sempre comprensibili – è fatto delle interrelazioni profonde tra passato e futuro, delle intersezioni tra ciò che è accaduto oggi e ciò che potrà succedere in un momento ancora a venire e le cui conseguenze diventeranno palesi solo quando saranno rivelate nella loro dimensione più ampie” (Giuseppe Panella).
sul piano di cristallo,
in croce
sull’imposta chiusa.
Conobbero
l’insidia e la paura
nel cerchio della rete.
Nel chiuso della stanza
lo strazio della fine.
Rispetto ad altre sue opere precedenti, l’interrogarsi sulla natura dell’uomo e della sua vita è qui risolto in metafore di forte spessore e la domanda non si limita a porsi come discrimine rispetto a ciò che non convince o spaurisce o angoscia ma si fa sostanza stessa della soluzione del problema stesso. Le domande restano tali ma le risposte possibili si moltiplicano e si diffondono nell’intero arco della prospettiva lirica che innescano e motivano. Ancora farfalle, dunque, ma in un contesto diverso da quello che le considera una pura forma soggetta al volere del Fato o un gioco in balia del Tempo. Nella poesia di Scerrotta Samà, invece, il destino non è fatto di elementi imperscrutabili o misteriosamente atteggiati in minacce non sempre comprensibili – è fatto delle interrelazioni profonde tra passato e futuro, delle intersezioni tra ciò che è accaduto oggi e ciò che potrà succedere in un momento ancora a venire e le cui conseguenze diventeranno palesi solo quando saranno rivelate nella loro dimensione più ampie” (Giuseppe Panella).
Collezione di farfalle
sul piano di cristallo,
in croce
sull’imposta chiusa.
Conobbero
l’insidia e la paura
nel cerchio della rete.
Nel chiuso della stanza
lo strazio della fine.
Rispetto ad altre sue opere precedenti, l’interrogarsi sulla natura dell’uomo e della sua vita è qui risolto in metafore di forte spessore e la domanda non si limita a porsi come discrimine rispetto a ciò che non convince o spaurisce o angoscia ma si fa sostanza stessa della soluzione del problema stesso. Le domande restano tali ma le risposte possibili si moltiplicano e si diffondono nell’intero arco della prospettiva lirica che innescano e motivano. Ancora farfalle, dunque, ma in un contesto diverso da quello che le considera una pura forma soggetta al volere del Fato o un gioco in balia del Tempo. Nella poesia di Scerrotta Samà, invece, il destino non è fatto di elementi imperscrutabili o misteriosamente atteggiati in minacce non sempre comprensibili – è fatto delle interrelazioni profonde tra passato e futuro, delle intersezioni tra ciò che è accaduto oggi e ciò che potrà succedere in un momento ancora a venire e le cui conseguenze diventeranno palesi solo quando saranno rivelate nella loro dimensione più ampie” (Giuseppe Panella).
sul piano di cristallo,
in croce
sull’imposta chiusa.
Conobbero
l’insidia e la paura
nel cerchio della rete.
Nel chiuso della stanza
lo strazio della fine.
Rispetto ad altre sue opere precedenti, l’interrogarsi sulla natura dell’uomo e della sua vita è qui risolto in metafore di forte spessore e la domanda non si limita a porsi come discrimine rispetto a ciò che non convince o spaurisce o angoscia ma si fa sostanza stessa della soluzione del problema stesso. Le domande restano tali ma le risposte possibili si moltiplicano e si diffondono nell’intero arco della prospettiva lirica che innescano e motivano. Ancora farfalle, dunque, ma in un contesto diverso da quello che le considera una pura forma soggetta al volere del Fato o un gioco in balia del Tempo. Nella poesia di Scerrotta Samà, invece, il destino non è fatto di elementi imperscrutabili o misteriosamente atteggiati in minacce non sempre comprensibili – è fatto delle interrelazioni profonde tra passato e futuro, delle intersezioni tra ciò che è accaduto oggi e ciò che potrà succedere in un momento ancora a venire e le cui conseguenze diventeranno palesi solo quando saranno rivelate nella loro dimensione più ampie” (Giuseppe Panella).
Polistampa, 2009
Pagine: 72
Caratteristiche: br.
br.
Formato: 14X21
ISBN: 978-88-596-0641-3
Collana:
Sagittaria | Opera, 27
Settore: