Notturno
Ho intonato un canto.
Venuto non so da dove –
è scivolato come seta sulle mie corde.
Che sia dovuto agli sciolti capelli neri della notte?
O forse ai bianchi tratti sognanti della luna?
E la notte cantava, cantava
della solitudine che cullando a tutto dà pace,
cantava delle sognanti naiadi,
dei ruscelli senza brusio, del segreto della gora…
La notte aveva il fiato sospeso –
una rosa mi si è avvizzita tra le mani –
e tale la quiete come fosse svanito l’ultimo sospiro
del tutto.
L’antologia racchiude quasi cento poesie (versione originale e traduzione italiana di Bruno Argenziano a fronte) tratte dalla multiforme produzione di Edith Södergran, madre dell’espressionismo finlandese, e principalmente dalle raccolte Poesie (Dikter, 1916), La lira di settembre (Septemberlyran, 1918), L’ombra del futuro (Framtidens skugga,1920), La terra che non è (Landet som icke är, 1925).
Sul numero della rivista svedese «Horisont» dedicato alla poetessa nel centenario della nascita una nota scrittrice intitolò il contributo Il coraggio di non censurare la propria anima: chi ha conosciuto l’opera poetica della finno-svedese sottoscriverà quel giudizio semplice ma pregnante; che poi sia stata una donna a esprimerlo non meraviglia, vista la fascinazione che dopo un secolo ella esercita sul pubblico femminile.
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Notturno
Ho intonato un canto.
Venuto non so da dove –
è scivolato come seta sulle mie corde.
Che sia dovuto agli sciolti capelli neri della notte?
O forse ai bianchi tratti sognanti della luna?
E la notte cantava, cantava
della solitudine che cullando a tutto dà pace,
cantava delle sognanti naiadi,
dei ruscelli senza brusio, del segreto della gora…
La notte aveva il fiato sospeso –
una rosa mi si è avvizzita tra le mani –
e tale la quiete come fosse svanito l’ultimo sospiro
del tutto.
L’antologia racchiude quasi cento poesie (versione originale e traduzione italiana di Bruno Argenziano a fronte) tratte dalla multiforme produzione di Edith Södergran, madre dell’espressionismo finlandese, e principalmente dalle raccolte Poesie (Dikter, 1916), La lira di settembre (Septemberlyran, 1918), L’ombra del futuro (Framtidens skugga,1920), La terra che non è (Landet som icke är, 1925).
Sul numero della rivista svedese «Horisont» dedicato alla poetessa nel centenario della nascita una nota scrittrice intitolò il contributo Il coraggio di non censurare la propria anima: chi ha conosciuto l’opera poetica della finno-svedese sottoscriverà quel giudizio semplice ma pregnante; che poi sia stata una donna a esprimerlo non meraviglia, vista la fascinazione che dopo un secolo ella esercita sul pubblico femminile.
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Mauro Pagliai, 2009
A cura di:
Pagine: 248
Caratteristiche: br.
Formato: 12x17
ISBN: 978-88-564-0066-3
Collana:
Biblioteca del Caffè | La Fiamma e il Cristallo, 23
Settore: