Farfalla
Farfalla mi chiami
e la tua voce è come l’archetto di un violino
che suona su una pietra stellata.
Luce d’oro,
per l’oltrenotte
dopo la tua assenza.
«Leggendo questa eterea raccolta di poesie – afferma Nicola Longo nel saggio introduttivo – è facile accorgersi come essa sia autenticamente “dono e sogno”. Dono per chi lo accoglie da destinatario esplicito, sogno per chi l’ha immaginata e composta da mittente altrettanto dichiarato. Il che significa che si tratta di un insieme prevalentemente composto di poesie d’amore. Ed è importante notare come proprio il codice del linguaggio amoroso, secondo l’antichissima tradizione della grande poesia femminile cinquecentesca, non si distacchi – almeno sul piano delle scelte lessicali – dall’archetipo trecentesco eppure è in grado di suscitare nel lettore un senso di meraviglioso stupore per la ricca invenzione delle differenze, degli scarti che si registrano rispetto alle regole offerte dalla storia della poesia amorosa. Né è difficile indicare nella qualità del ritmo, nelle atmosfere quiete e serene che sono scandite da cadenze in cui la dolcezza del dire corrisponde alla tranquillità che si vuole esprimere, il carattere peculiare della trama linguistica e quella, strettamente connessa, dell’universo di valori che sono il presupposto della scrittura».
Farfalla
Farfalla mi chiami
e la tua voce è come l’archetto di un violino
che suona su una pietra stellata.
Luce d’oro,
per l’oltrenotte
dopo la tua assenza.
«Leggendo questa eterea raccolta di poesie – afferma Nicola Longo nel saggio introduttivo – è facile accorgersi come essa sia autenticamente “dono e sogno”. Dono per chi lo accoglie da destinatario esplicito, sogno per chi l’ha immaginata e composta da mittente altrettanto dichiarato. Il che significa che si tratta di un insieme prevalentemente composto di poesie d’amore. Ed è importante notare come proprio il codice del linguaggio amoroso, secondo l’antichissima tradizione della grande poesia femminile cinquecentesca, non si distacchi – almeno sul piano delle scelte lessicali – dall’archetipo trecentesco eppure è in grado di suscitare nel lettore un senso di meraviglioso stupore per la ricca invenzione delle differenze, degli scarti che si registrano rispetto alle regole offerte dalla storia della poesia amorosa. Né è difficile indicare nella qualità del ritmo, nelle atmosfere quiete e serene che sono scandite da cadenze in cui la dolcezza del dire corrisponde alla tranquillità che si vuole esprimere, il carattere peculiare della trama linguistica e quella, strettamente connessa, dell’universo di valori che sono il presupposto della scrittura».
Polistampa, 2008
Pagine: 80
Caratteristiche: br.
Formato: 15x21
ISBN: 978-88-596-0413-6
Collana:
Dalla stanza | Collana di poesia, 5
Settore: