
Il libro raccoglie diverse lettere e alcune cartoline tra
Giorgio La Pira e la sua famiglia, da riferirsi essenzialmente al periodo che
intercorre tra l’arrivo di La Pira a Firenze e l’inizio della guerra. Ben 60
missive custodite dalla famiglia Angelino (i figli della sorella Peppina di La
Pira) e inedite fino alla pubblicazione in volume di cui si parla.
Il senso di questo libro va al di là di una documentazione storica; risiede
soprattutto nel valore del dialogo affettuoso che intercorre tra La Pira e la
famiglia Occhipinti (e in particolare la zia Settimia, con la quale il rapporto
è proprio filiale); risiede negli accenni alla quotidianità della vita, nelle
piccole testimonianze del profondo attaccamento di questo “siciliano cittadino
del mondo” alla propria terra e alle proprie radici; risiede nei piccoli testi
di spiritualità che brillano (o semplicemente traspaiono) in ogni lettera.
Proprio per questa ragione nessuno, forse, come Luigi Rogasi avrebbe potuto
svolgere quest’opera: pozzallese come La Pira, come lui trasferitosi in Toscana
in età giovanile, membro di una famiglia legata da sempre alla famiglia La Pira
e affezionato cultore dell’eredità lapiriana.
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Il libro raccoglie diverse lettere e alcune cartoline tra
Giorgio La Pira e la sua famiglia, da riferirsi essenzialmente al periodo che
intercorre tra l’arrivo di La Pira a Firenze e l’inizio della guerra. Ben 60
missive custodite dalla famiglia Angelino (i figli della sorella Peppina di La
Pira) e inedite fino alla pubblicazione in volume di cui si parla.
Il senso di questo libro va al di là di una documentazione storica; risiede
soprattutto nel valore del dialogo affettuoso che intercorre tra La Pira e la
famiglia Occhipinti (e in particolare la zia Settimia, con la quale il rapporto
è proprio filiale); risiede negli accenni alla quotidianità della vita, nelle
piccole testimonianze del profondo attaccamento di questo “siciliano cittadino
del mondo” alla propria terra e alle proprie radici; risiede nei piccoli testi
di spiritualità che brillano (o semplicemente traspaiono) in ogni lettera.
Proprio per questa ragione nessuno, forse, come Luigi Rogasi avrebbe potuto
svolgere quest’opera: pozzallese come La Pira, come lui trasferitosi in Toscana
in età giovanile, membro di una famiglia legata da sempre alla famiglia La Pira
e affezionato cultore dell’eredità lapiriana.
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Polistampa, 2008
Pagine: 288
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 14x21
ISBN: 978-88-596-0405-1
Collana:
I Libri della Badia, 10
Settori:
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