È il catalogo della personale di Emanuele Barletti allestita a Firenze, presso la Galleria «Pio Fedi», dal 17 al 25 maggio 2008. Contiene le riproduzioni a colori di 14 dei 37 oli su tavola di varie dimensioni esposti, l’elenco delle minischede illustrate di tutte le opere esposte, la biografia dell’artista. Il testo Il paesaggio ritrovato è di Marco Salis e Silvia Zonnedda, curatori della mostra. Nella Presentazione Carlo Sisi afferma: “L’approccio personale del nostro artista testimonia a chiare lettere una simbiosi, un contatto fisico, un’immersione, un abbraccio fra i cinque sensi e i profumi, i colori, i suoni, le forme e il sapore di una natura appena educata e composta da una mano sapiente. È un’adesione generosa che si manifesta con abbondanti e materici tocchi di colore, vibranti della stessa luce che ritraggono e trasfigurano su tavole di vari formati. È celebrazione e gratitudine, è memoria e insieme cronaca di una eletta bellezza senza tempo, che placidamente si lascia vivere, e che, garbatamente, ci ammonisce per le sempre maggiori sevizie a cui la sottoponiamo. Così, la pittura di Emanuele si fa anche voce per un paesaggio che rifiuta il triste destino di mero paesaggio ‘mentale’ e chiede all’uomo di compiere un rispettoso e doveroso passo indietro, prendendo le distanze dalle scriteriate aggressioni del cemento e dei veleni, per recuperare una dimensione più naturale e ritrovarsi”.
È il catalogo della personale di Emanuele Barletti allestita a Firenze, presso la Galleria «Pio Fedi», dal 17 al 25 maggio 2008. Contiene le riproduzioni a colori di 14 dei 37 oli su tavola di varie dimensioni esposti, l’elenco delle minischede illustrate di tutte le opere esposte, la biografia dell’artista. Il testo Il paesaggio ritrovato è di Marco Salis e Silvia Zonnedda, curatori della mostra. Nella Presentazione Carlo Sisi afferma: “L’approccio personale del nostro artista testimonia a chiare lettere una simbiosi, un contatto fisico, un’immersione, un abbraccio fra i cinque sensi e i profumi, i colori, i suoni, le forme e il sapore di una natura appena educata e composta da una mano sapiente. È un’adesione generosa che si manifesta con abbondanti e materici tocchi di colore, vibranti della stessa luce che ritraggono e trasfigurano su tavole di vari formati. È celebrazione e gratitudine, è memoria e insieme cronaca di una eletta bellezza senza tempo, che placidamente si lascia vivere, e che, garbatamente, ci ammonisce per le sempre maggiori sevizie a cui la sottoponiamo. Così, la pittura di Emanuele si fa anche voce per un paesaggio che rifiuta il triste destino di mero paesaggio ‘mentale’ e chiede all’uomo di compiere un rispettoso e doveroso passo indietro, prendendo le distanze dalle scriteriate aggressioni del cemento e dei veleni, per recuperare una dimensione più naturale e ritrovarsi”.
Polistampa, 2008
Pagine: 32
Caratteristiche: ill. col., 14 tavv. col., br.
Formato: 16,5x24
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