Volume pubblicato in memoria dell’alluvione di Firenze nel suo quarantesimo anniversario e in occasione della mostra L’alluvione e il suo sindaco (5 novembre 2006 - 9 gennaio 2007, Studio di Piero Bargellini, via delle Pinzochere 3).
Il titolo allude al fatto che Palazzo Bargellini, situato nello sfortunato quartiere di Santa Croce, venne gravemente colpito dall’inondazione e da allora la popolazione lo chiamò “primo alluvionato”, invece che “primo cittadino”. Nei cinici commenti dei fiorentini, anzi, l’alluvione era quella di Bargellini: “E vi lamentate? La Pira in dieci anni non è riuscito a portarci l’acqua, il Bargellini con un anno solo ci affoga”.
La narrazione descrive la tragedia del ’66 seguendo le tracce del sindaco – e talvolta anche della moglie Lelia –, ricostruendone i movimenti e le azioni, mettendo in rilievo le sue esperienze, opinioni, giudizi, pensieri. Viene dato spazio alle testimonianze dei giornalisti che seguivano la situazione a Firenze, ma anche agli alluvionati stessi che ripetutamente si rivolgevano al sindaco con le loro richieste. Risalto inedito è dato alle settimane (e addirittura ai mesi) seguenti: non solo alle visite di Saragat, Taviani, Merzagora, Ted Kennedy, Moro, Paolo VI, ma anche al lavoro della Giunta, ai problemi sociali, economici ed organizzativi, alla situazione degli alluvionati nei primi mesi del ’67, ai viaggi compiuti dal sindaco per ringraziare i paesi che avevano inviato generosi aiuti alla città.
Il libro, con introduzione di Annegret Höhler e Gregorio Nardi, riproduce numerose fotografie, manoscritti, lettere ed è valorizzato da un indice analitico dei nomi.
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Volume pubblicato in memoria dell’alluvione di Firenze nel suo quarantesimo anniversario e in occasione della mostra L’alluvione e il suo sindaco (5 novembre 2006 - 9 gennaio 2007, Studio di Piero Bargellini, via delle Pinzochere 3).
Il titolo allude al fatto che Palazzo Bargellini, situato nello sfortunato quartiere di Santa Croce, venne gravemente colpito dall’inondazione e da allora la popolazione lo chiamò “primo alluvionato”, invece che “primo cittadino”. Nei cinici commenti dei fiorentini, anzi, l’alluvione era quella di Bargellini: “E vi lamentate? La Pira in dieci anni non è riuscito a portarci l’acqua, il Bargellini con un anno solo ci affoga”.
La narrazione descrive la tragedia del ’66 seguendo le tracce del sindaco – e talvolta anche della moglie Lelia –, ricostruendone i movimenti e le azioni, mettendo in rilievo le sue esperienze, opinioni, giudizi, pensieri. Viene dato spazio alle testimonianze dei giornalisti che seguivano la situazione a Firenze, ma anche agli alluvionati stessi che ripetutamente si rivolgevano al sindaco con le loro richieste. Risalto inedito è dato alle settimane (e addirittura ai mesi) seguenti: non solo alle visite di Saragat, Taviani, Merzagora, Ted Kennedy, Moro, Paolo VI, ma anche al lavoro della Giunta, ai problemi sociali, economici ed organizzativi, alla situazione degli alluvionati nei primi mesi del ’67, ai viaggi compiuti dal sindaco per ringraziare i paesi che avevano inviato generosi aiuti alla città.
Il libro, con introduzione di Annegret Höhler e Gregorio Nardi, riproduce numerose fotografie, manoscritti, lettere ed è valorizzato da un indice analitico dei nomi.
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Polistampa, 2006
A cura di:
Pagine: 200
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 17x24
ISBN: 978-88-596-0123-4
Collana:
Memorie di pace e di guerra, 3
Settori:
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