“Immote, le sculture sono cristallizzate in un gesto, uno sguardo, e ci costringono ad osservarle girando loro intorno. Anche le opere concepite per una visione frontale, come i busti ritratto da porsi accosti ad una parete o dentro una nicchia, richiamano l’attenzione di uno sguardo obliquo, per osservarne il profilo, l’acconciatura, il grado di finezza” (dall’introduzione di Walter Padovani).
Catalogo delle opere esposte a Milano presso Walter Padovani Antiquario dal 14 ottobre al 4 novembre 2006, il volume comprende un ricco apparato iconografico e puntuali contributi critici su undici opere scultoree tra l’Ottocento e il Novecento, di soggetto ed esito formale diverso, tutte però accomunate da un denominatore comune, il marmo bianco in cui sono state realizzate.
Tra le opere documentate si trovano un Ritratto del conte Nicola Demidoff di Adamo Tavolini (scolaro prediletto e poi collaboratore del Canova), l’elegante Ritratto di gentiluomo barbato di Pompeo Marchesi (erede ideale, nella prima metà dell’Ottocento, dei due dioscuri del classicismo in scultura, Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen), L’Alpe del simbolista Leonardo Bistolfi, opera rappresentante tutte le caratteristiche dell’arte bistolfiana al suo apice (sensibilità unita a istinto immaginativo, forme sciolte e fluide, sapienza manuale), di diretta derivazione dal monumento dedicato a Giovanni Segantini, illustre genio pittorico cui Bistolfi fu a lungo legato da profonda amicizia e reciproca stima.
Schede delle opere, corredate di bibliografia critica, a cura di Svetlana Barni, Simona Brusa, Bernardo Falconi, Stefano Grandesso, Antonio Musiari, Luca Violo.
Catalogo delle opere esposte a Milano presso Walter Padovani Antiquario dal 14 ottobre al 4 novembre 2006, il volume comprende un ricco apparato iconografico e puntuali contributi critici su undici opere scultoree tra l’Ottocento e il Novecento, di soggetto ed esito formale diverso, tutte però accomunate da un denominatore comune, il marmo bianco in cui sono state realizzate.
Tra le opere documentate si trovano un Ritratto del conte Nicola Demidoff di Adamo Tavolini (scolaro prediletto e poi collaboratore del Canova), l’elegante Ritratto di gentiluomo barbato di Pompeo Marchesi (erede ideale, nella prima metà dell’Ottocento, dei due dioscuri del classicismo in scultura, Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen), L’Alpe del simbolista Leonardo Bistolfi, opera rappresentante tutte le caratteristiche dell’arte bistolfiana al suo apice (sensibilità unita a istinto immaginativo, forme sciolte e fluide, sapienza manuale), di diretta derivazione dal monumento dedicato a Giovanni Segantini, illustre genio pittorico cui Bistolfi fu a lungo legato da profonda amicizia e reciproca stima.
Schede delle opere, corredate di bibliografia critica, a cura di Svetlana Barni, Simona Brusa, Bernardo Falconi, Stefano Grandesso, Antonio Musiari, Luca Violo.
“Immote, le sculture sono cristallizzate in un gesto, uno sguardo, e ci costringono ad osservarle girando loro intorno. Anche le opere concepite per una visione frontale, come i busti ritratto da porsi accosti ad una parete o dentro una nicchia, richiamano l’attenzione di uno sguardo obliquo, per osservarne il profilo, l’acconciatura, il grado di finezza” (dall’introduzione di Walter Padovani).
Catalogo delle opere esposte a Milano presso Walter Padovani Antiquario dal 14 ottobre al 4 novembre 2006, il volume comprende un ricco apparato iconografico e puntuali contributi critici su undici opere scultoree tra l’Ottocento e il Novecento, di soggetto ed esito formale diverso, tutte però accomunate da un denominatore comune, il marmo bianco in cui sono state realizzate.
Tra le opere documentate si trovano un Ritratto del conte Nicola Demidoff di Adamo Tavolini (scolaro prediletto e poi collaboratore del Canova), l’elegante Ritratto di gentiluomo barbato di Pompeo Marchesi (erede ideale, nella prima metà dell’Ottocento, dei due dioscuri del classicismo in scultura, Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen), L’Alpe del simbolista Leonardo Bistolfi, opera rappresentante tutte le caratteristiche dell’arte bistolfiana al suo apice (sensibilità unita a istinto immaginativo, forme sciolte e fluide, sapienza manuale), di diretta derivazione dal monumento dedicato a Giovanni Segantini, illustre genio pittorico cui Bistolfi fu a lungo legato da profonda amicizia e reciproca stima.
Schede delle opere, corredate di bibliografia critica, a cura di Svetlana Barni, Simona Brusa, Bernardo Falconi, Stefano Grandesso, Antonio Musiari, Luca Violo.
Catalogo delle opere esposte a Milano presso Walter Padovani Antiquario dal 14 ottobre al 4 novembre 2006, il volume comprende un ricco apparato iconografico e puntuali contributi critici su undici opere scultoree tra l’Ottocento e il Novecento, di soggetto ed esito formale diverso, tutte però accomunate da un denominatore comune, il marmo bianco in cui sono state realizzate.
Tra le opere documentate si trovano un Ritratto del conte Nicola Demidoff di Adamo Tavolini (scolaro prediletto e poi collaboratore del Canova), l’elegante Ritratto di gentiluomo barbato di Pompeo Marchesi (erede ideale, nella prima metà dell’Ottocento, dei due dioscuri del classicismo in scultura, Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen), L’Alpe del simbolista Leonardo Bistolfi, opera rappresentante tutte le caratteristiche dell’arte bistolfiana al suo apice (sensibilità unita a istinto immaginativo, forme sciolte e fluide, sapienza manuale), di diretta derivazione dal monumento dedicato a Giovanni Segantini, illustre genio pittorico cui Bistolfi fu a lungo legato da profonda amicizia e reciproca stima.
Schede delle opere, corredate di bibliografia critica, a cura di Svetlana Barni, Simona Brusa, Bernardo Falconi, Stefano Grandesso, Antonio Musiari, Luca Violo.
Polistampa, 2006
A cura di:
Pagine: 64
Caratteristiche: ill. col., br.
ill. col., br.
Formato: 17x24
ISBN: 88-596-0109-6
Settori: