Li suldat’ chi vann’ a la uerra
mangian’ e bev’n’ e rorm’n’ nderra;
li suldat’ chi vann’ a la uerra,
mangian’ e vev’n’ e fanno accussì…
Nell’opera sono elencati, in ordine alfabetico, i giochi, le filastrocche e le canzoncine che hanno fatto parte dell’infanzia dell’autore. Angelo Raffaele Salvante, con la stretta collaborazione del preside Antonio Altieri, racconta attraverso la descrizione dei giochi un ridente spaccato di vita infantile trascorsa a Calitri.
Giochi semplici accomunati da un principio di universalità, ovvero l’essere oggetto di ricerca e stimolo alla fantasia per lo spirito infantile. Tuttavia, con l’avvento dell’era tecnologica, molti di quei giochi sono andati dimenticati, sopraffatti da modalità di divertimento apparentemente più allettanti ma senza dubbio prive di poesia e creatività.
Li suldat’ chi vann’ a la uerra
mangian’ e bev’n’ e rorm’n’ nderra;
li suldat’ chi vann’ a la uerra,
mangian’ e vev’n’ e fanno accussì…
Nell’opera sono elencati, in ordine alfabetico, i giochi, le filastrocche e le canzoncine che hanno fatto parte dell’infanzia dell’autore. Angelo Raffaele Salvante, con la stretta collaborazione del preside Antonio Altieri, racconta attraverso la descrizione dei giochi un ridente spaccato di vita infantile trascorsa a Calitri.
Giochi semplici accomunati da un principio di universalità, ovvero l’essere oggetto di ricerca e stimolo alla fantasia per lo spirito infantile. Tuttavia, con l’avvento dell’era tecnologica, molti di quei giochi sono andati dimenticati, sopraffatti da modalità di divertimento apparentemente più allettanti ma senza dubbio prive di poesia e creatività.
Polistampa, 2006
Pagine: 72
Caratteristiche: br.
Formato: 15x21
ISBN: 88-596-0071-5
Collana:
Quaderni de “Il Calitrano”, 1
Settori: