Il volume raccoglie gli Atti del Convegno svoltosi a Firenze nel maggio 2004 e ripropone la storia di Santa Maria Nuova a Firenze in un momento in cui l’ospedale è interessato da una incisiva ristrutturazione funzionale, con il progetto di un percorso museale volto a valorizzare il suo ingente patrimonio storico.
Santa Maria Nuova è tra i nosocomi italiani più conosciuti in ambito europeo da quanti si occupano di storia della medicina e dell’assistenza. La sua fondazione, avvenuta nel 1288, risale infatti alle origini del sistema sanitario italiano e delle principali facoltà mediche delle Università italiane ed ha costituito punto di riferimento sia per l’architettura che per il patrimonio artistico.
Voluto dalla prodigalità di un ricco mercante fiorentino, già dal Cinquecento assurge a modello tipologico grazie ad una struttura che – costituita su una progressiva composizione a corsie perpendicolari – giungerà nel 1574 a creare quell’impianto ‘a croce’ che sarà di riferimento per le edificazioni di molti ospedali italiani ed europei per tutto il Settecento.
Gli edifici ospedalieri facevano parte dell’estetica della città rinascimentale: in tal senso si spiega il legame tra bellezza e terapia citato nel titolo. A Santa Maria Nuova la chiesa dell’ospedale e le cappelle nelle corsie diventano centri importanti per la committenza artistica, coinvolgendo gli artisti più significativi dell’epoca, come le botteghe di Niccolò Gerini, l’Angelico, Andrea Veneziano, Andrea del Castagno e, più tardi, il celebre fiammingo Ugo Van Der Goes.
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Il volume raccoglie gli Atti del Convegno svoltosi a Firenze nel maggio 2004 e ripropone la storia di Santa Maria Nuova a Firenze in un momento in cui l’ospedale è interessato da una incisiva ristrutturazione funzionale, con il progetto di un percorso museale volto a valorizzare il suo ingente patrimonio storico.
Santa Maria Nuova è tra i nosocomi italiani più conosciuti in ambito europeo da quanti si occupano di storia della medicina e dell’assistenza. La sua fondazione, avvenuta nel 1288, risale infatti alle origini del sistema sanitario italiano e delle principali facoltà mediche delle Università italiane ed ha costituito punto di riferimento sia per l’architettura che per il patrimonio artistico.
Voluto dalla prodigalità di un ricco mercante fiorentino, già dal Cinquecento assurge a modello tipologico grazie ad una struttura che – costituita su una progressiva composizione a corsie perpendicolari – giungerà nel 1574 a creare quell’impianto ‘a croce’ che sarà di riferimento per le edificazioni di molti ospedali italiani ed europei per tutto il Settecento.
Gli edifici ospedalieri facevano parte dell’estetica della città rinascimentale: in tal senso si spiega il legame tra bellezza e terapia citato nel titolo. A Santa Maria Nuova la chiesa dell’ospedale e le cappelle nelle corsie diventano centri importanti per la committenza artistica, coinvolgendo gli artisti più significativi dell’epoca, come le botteghe di Niccolò Gerini, l’Angelico, Andrea Veneziano, Andrea del Castagno e, più tardi, il celebre fiammingo Ugo Van Der Goes.
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Polistampa, 2005
A cura di:
Pagine: 600
Caratteristiche: 73 tavv. col., br.
Formato: 15x21
ISBN: 978-88-8304-940-8
Collana:
Biblioteca di Medicina & Storia, 6
Settori: