Viene finalmente riproposta l’anastatica della celebre Scienza degli ingegneri di Belidor con note di Navier (lo stesso della famosa “formula” della flessione) nella rara edizione italiana del 1832 curata e tradotta da Luigi Masieri.
È un libro pieno di fascino, come del resto tutti i trattati, fioriti tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, in cui si traducevano al popolo dei tecnici le regole della statica che cominciavano a essere sistematizzate. Non più solo un libro di “ordini dell’architettura”, basato sulle proporzioni dell’estetica, ma un trattato in cui le proporzioni della costruzione derivano dai ragionamenti della Fisica applicata.
Questa Scienza degli ingegneri offre una serie di conoscenze dell’epoca sui più disparati campi della tecnologia edilizia, ma soprattutto costituisce uno dei primi grandi testi di Tecnica delle costruzioni. Leggendo il testo e sfogliando le numerosissime tavole illustrate si prova il gusto della riscoperta delle radici del mestiere dell’ingegnere e “si è stimolati – sostiene l’ing. Paolo Spinelli, ordinario di Tecnica delle costruzioni a Firenze – a proseguire nelle fatiche (ma anche nelle gioie) tecniche di tutti i giorni”.
Viene finalmente riproposta l’anastatica della celebre Scienza degli ingegneri di Belidor con note di Navier (lo stesso della famosa “formula” della flessione) nella rara edizione italiana del 1832 curata e tradotta da Luigi Masieri.
È un libro pieno di fascino, come del resto tutti i trattati, fioriti tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, in cui si traducevano al popolo dei tecnici le regole della statica che cominciavano a essere sistematizzate. Non più solo un libro di “ordini dell’architettura”, basato sulle proporzioni dell’estetica, ma un trattato in cui le proporzioni della costruzione derivano dai ragionamenti della Fisica applicata.
Questa Scienza degli ingegneri offre una serie di conoscenze dell’epoca sui più disparati campi della tecnologia edilizia, ma soprattutto costituisce uno dei primi grandi testi di Tecnica delle costruzioni. Leggendo il testo e sfogliando le numerosissime tavole illustrate si prova il gusto della riscoperta delle radici del mestiere dell’ingegnere e “si è stimolati – sostiene l’ing. Paolo Spinelli, ordinario di Tecnica delle costruzioni a Firenze – a proseguire nelle fatiche (ma anche nelle gioie) tecniche di tutti i giorni”.
Polistampa, 2004
Pagine: 552
Caratteristiche: 52 tavv. b/n, cart.
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Formato: 17x24
ISBN: 88-8304-845-8
Settori: