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Il sistema del verde

Il viale dei Colli e la Firenze di Giuseppe Poggi nell’Europa dell’Ottocento

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Il libro tratta del verde pubblico, in assoluta sintonia con l’azione di un Ufficio di Tutela chiamato, tra l’altro, a operare per la salvaguardia del patrimonio architettonico e paesaggistico ovvero, come una precedente denominazione indicava in termini ancora più dilatati, dei Beni Ambientali e Architettonici.

Il viale dei Colli, scelto come tema di approfondimento perché ai docenti e agli studenti non sfugga il carattere pragmatico di collegamento al territorio, bene riassume la complessità di questo rapporto: episodio tra i più significativi del rinnovamento della città nel periodo di Firenze Capitale, lo stradone unisce in un sistema unitario i temi del giardino pubblico, della passeggiata alberata, del panorama, con il suo concatenarsi di belvederi pensati per fornire una serie di scorci suggestivi e variati, sulla città ma anche sulla campagna, sulle terre coltivate come sui boschi, fino a giungere all’episodio del piazzale Michelangiolo che, con il suo libero affacciarsi sulla valle dell’Arno, doveva offrire nelle intenzioni del progettista una sintesi del rapporto tra città antica e città moderna – in quegli anni in rapida espansione oltre le mura abbattute – e tra le aree edificate e quelle verdi delle colline, a loro volta disseminate di case e paesi.

Il libro tratta del verde pubblico, in assoluta sintonia con l’azione di un Ufficio di Tutela chiamato, tra l’altro, a operare per la salvaguardia del patrimonio architettonico e paesaggistico ovvero, come una precedente denominazione indicava in termini ancora più dilatati, dei Beni Ambientali e Architettonici.

Il viale dei Colli, scelto come tema di approfondimento perché ai docenti e agli studenti non sfugga il carattere pragmatico di collegamento al territorio, bene riassume la complessità di questo rapporto: episodio tra i più significativi del rinnovamento della città nel periodo di Firenze Capitale, lo stradone unisce in un sistema unitario i temi del giardino pubblico, della passeggiata alberata, del panorama, con il suo concatenarsi di belvederi pensati per fornire una serie di scorci suggestivi e variati, sulla città ma anche sulla campagna, sulle terre coltivate come sui boschi, fino a giungere all’episodio del piazzale Michelangiolo che, con il suo libero affacciarsi sulla valle dell’Arno, doveva offrire nelle intenzioni del progettista una sintesi del rapporto tra città antica e città moderna – in quegli anni in rapida espansione oltre le mura abbattute – e tra le aree edificate e quelle verdi delle colline, a loro volta disseminate di case e paesi.

Polistampa, 2004

Pagine: 80

Caratteristiche: ill. b/n, br.

b/w ills, paperback

Formato: 15x21

ISBN: 978-88-8304-835-7

Collana:
Quaderni del Servizio Educativo, 6

Settori: