
Scrivono Maurizio Bossi e Donatella Tesi: “Nell’autunno 2000 al Gabinetto Vieusseux, nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi, si è tenuta una mostra dedicata alla Firenze dei Russi. La mostra ripercorreva, attraverso le fotografie di Massimo Agus e i testi di Lucia Tonini e Michail Talalay, i luoghi della città che hanno visto la presenza nel corso dei secoli di personaggi più o meno famosi provenienti dalla Russia.
Tra le più recenti presenze Vladimir Zveibach era ricordato con la veduta di Firenze dalla casa dove ha abitato dal 1990 al 1995: un’immagine scelta per ricordare il suo sguardo sempre volto sul mondo e sugli uomini nelle loro infinite manifestazioni.
Proprio sulla condizione umana è centrata la maggior parte della sua poesia; su un’umanità che anche se umiliata da un potere senza pietà, com’era nella sua Russia, appare nei suoi versi sempre capace di stupore rispetto al creato”.
Contributi critici di Michail Talalay e Stefano Garzonio.
Scrivono Maurizio Bossi e Donatella Tesi: “Nell’autunno 2000 al Gabinetto Vieusseux, nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi, si è tenuta una mostra dedicata alla Firenze dei Russi. La mostra ripercorreva, attraverso le fotografie di Massimo Agus e i testi di Lucia Tonini e Michail Talalay, i luoghi della città che hanno visto la presenza nel corso dei secoli di personaggi più o meno famosi provenienti dalla Russia.
Tra le più recenti presenze Vladimir Zveibach era ricordato con la veduta di Firenze dalla casa dove ha abitato dal 1990 al 1995: un’immagine scelta per ricordare il suo sguardo sempre volto sul mondo e sugli uomini nelle loro infinite manifestazioni.
Proprio sulla condizione umana è centrata la maggior parte della sua poesia; su un’umanità che anche se umiliata da un potere senza pietà, com’era nella sua Russia, appare nei suoi versi sempre capace di stupore rispetto al creato”.
Contributi critici di Michail Talalay e Stefano Garzonio.
Polistampa, 2003
Pagine: 352
Caratteristiche: br.
Formato: 14x21
ISBN: 978-88-8304-609-4
Settore: