un altro oceano sogna chi non ha mai visto l’oceano
un giorno forse saremo insieme
in una nuova corrente letteraria
gli amici di colui che scrive sanno da dove
verrà la fine?
nei centri del mondo già si parla di un imminente
controllo dallo spazio
invano rileggiamo certi contemporanei per scoprire
quanto siano cambiate le cose
altri più dotati dei condottieri di popoli
si occuperanno dei sentimenti confusi
saremmo dovuti andare alla stazione qualche anno fa
inutili sono i bilanci finali di ciò che è esteriore
alla fine rimaniamo strappati alla realtà
come chi ha avuto il villaggio devastato dal fiume
ci sognamo l’un l’altro
per sopravvivere così felici
“…Malgrado l’appello alla storia attuale, Vieru si allontana dalle norme estetiche prescritte dal canone poetico contemporaneo, fondato sul realismo espressivo, sull’immediatezza e sulla trasparenza linguistica. La sua poesia sembra appartenere ad un’altra epoca letteraria, sembra recuperare e riattualizzare l’esperienza della grande tradizione estetica del periodo interbellico.
La scrittura è ermetica, impenetrabile, difficile da svolgere in un’altra lingua: gli oggetti concreti che la compongono sono impastati in una sintassi a volte misteriosa, i nessi logici sono scardinati e ricomposti in un ordine assolutamente originale. Gli elementi lessicali usuali, pur appartenendo al mondo fisico, al vissuto quotidiano, familiare – la sabbia, la conchiglia, i bagagli, il viaggio, il sogno – sono intessuti in una trama di associazioni di cui talvolta è difficile trovare il filo. Di fatto, non è poesia di oggetti concreti, materiali, ma delle tracce, del ricordo che questi hanno lasciato…”.
Angela Tarantino
Testi rumeno e italiano a fronte.
Traduzioni di Giulia Cerrone, Laura Guarnieri, Ariana Spatar.
un altro oceano sogna chi non ha mai visto l’oceano
un giorno forse saremo insieme
in una nuova corrente letteraria
gli amici di colui che scrive sanno da dove
verrà la fine?
nei centri del mondo già si parla di un imminente
controllo dallo spazio
invano rileggiamo certi contemporanei per scoprire
quanto siano cambiate le cose
altri più dotati dei condottieri di popoli
si occuperanno dei sentimenti confusi
saremmo dovuti andare alla stazione qualche anno fa
inutili sono i bilanci finali di ciò che è esteriore
alla fine rimaniamo strappati alla realtà
come chi ha avuto il villaggio devastato dal fiume
ci sognamo l’un l’altro
per sopravvivere così felici
“…Malgrado l’appello alla storia attuale, Vieru si allontana dalle norme estetiche prescritte dal canone poetico contemporaneo, fondato sul realismo espressivo, sull’immediatezza e sulla trasparenza linguistica. La sua poesia sembra appartenere ad un’altra epoca letteraria, sembra recuperare e riattualizzare l’esperienza della grande tradizione estetica del periodo interbellico.
La scrittura è ermetica, impenetrabile, difficile da svolgere in un’altra lingua: gli oggetti concreti che la compongono sono impastati in una sintassi a volte misteriosa, i nessi logici sono scardinati e ricomposti in un ordine assolutamente originale. Gli elementi lessicali usuali, pur appartenendo al mondo fisico, al vissuto quotidiano, familiare – la sabbia, la conchiglia, i bagagli, il viaggio, il sogno – sono intessuti in una trama di associazioni di cui talvolta è difficile trovare il filo. Di fatto, non è poesia di oggetti concreti, materiali, ma delle tracce, del ricordo che questi hanno lasciato…”.
Angela Tarantino
Testi rumeno e italiano a fronte.
Traduzioni di Giulia Cerrone, Laura Guarnieri, Ariana Spatar.
Mauro Pagliai, 2003
A cura di:
Pagine: 120
Caratteristiche: br.
br.
Formato: 12x17
ISBN: 88-8304-604-8
Collana:
Biblioteca del Caffè | La Fiamma e il Cristallo, 7
Settore: