Scrive Gianni Batistoni nella Presentazione: “La poesia estemporanea è certamente considerata la meno importante tra quelle forme poetiche che si raccolgono nell’espressione più generale di Poesia. I poeti estemporanei non possedevano né una cultura letteraria né una preparazione per la composizione metrica dei versi, la frequentazione scolastica per molti di loro era stata saltuaria e, per alcuni, addirittura impensabile. Inoltre, di queste poesie, proprio per l’estemporaneità delle loro declamazioni, che nascono e muoiono nel breve tempo dell’esibizione, si trovano soltanto pochi scritti che testimoniano i testi...
Queste ottave, essenzialmente, raccontavano la quotidianità della vita, fatti di paese, avvenimenti sportivi, rivalità cittadine ed anche imprese che avevano avuto eco in tutta Italia... Vorrei che restasse una testimonianza non soltanto dell’avvenimento come tale, ma anche del costume popolare che in Toscana ebbe un largo consenso fino agli anni sessanta, quello della poesia estemporanea”.
Nel volume sono raccolte e organizzate le notizie sulle serate ed i testi delle poesie partecipanti a due concorsi di poesia estemporanea: il primo tenutosi nel giugno del 1938 e il secondo nell’estate del 1939, organizzati dall’Opera Nazionale Dopolavoro di Querceto (Sesto Fiorentino, Firenze).
Scrive Gianni Batistoni nella Presentazione: “La poesia estemporanea è certamente considerata la meno importante tra quelle forme poetiche che si raccolgono nell’espressione più generale di Poesia. I poeti estemporanei non possedevano né una cultura letteraria né una preparazione per la composizione metrica dei versi, la frequentazione scolastica per molti di loro era stata saltuaria e, per alcuni, addirittura impensabile. Inoltre, di queste poesie, proprio per l’estemporaneità delle loro declamazioni, che nascono e muoiono nel breve tempo dell’esibizione, si trovano soltanto pochi scritti che testimoniano i testi...
Queste ottave, essenzialmente, raccontavano la quotidianità della vita, fatti di paese, avvenimenti sportivi, rivalità cittadine ed anche imprese che avevano avuto eco in tutta Italia... Vorrei che restasse una testimonianza non soltanto dell’avvenimento come tale, ma anche del costume popolare che in Toscana ebbe un largo consenso fino agli anni sessanta, quello della poesia estemporanea”.
Nel volume sono raccolte e organizzate le notizie sulle serate ed i testi delle poesie partecipanti a due concorsi di poesia estemporanea: il primo tenutosi nel giugno del 1938 e il secondo nell’estate del 1939, organizzati dall’Opera Nazionale Dopolavoro di Querceto (Sesto Fiorentino, Firenze).
Polistampa, 2003
A cura di:
Pagine: 136
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 15x21
ISBN: 978-88-8304-588-2
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