«28 giugno - Ho avuto tanta paura ieri, stanotte. Proprio tanta, con una sincerità di cui non mi sarei mai creduto capace. Una paura infinita. Tutta la paura possibile che può essere retta da un uomo innocente.»
Con queste parole inizia I giorni della Chiassa, che Renzo Martinelli scrisse a Firenze nel 1944 quando, liberata finalmente la città, poté tornare a casa dopo un anno trascorso nell’aretino, tra l’autunno del 1943 e l’estate del 1944, in qualità di “sfollato”, o più precisamente – secondo quanto egli stesso osserva con ironia – come “giornalista antifascista fascista assalito dai fascisti e dagli antifascisti”. Il resoconto di quel periodo (completato, in appendice, dai Ricordi di Francesca Chianini, relativi alle stesse vicende) è intriso di un’umanità che non assume mai forme retoriche: ricco di drammatici episodi personali e collettivi, di notizie ignorate dalle ricostruzioni successive, di acute considerazioni storiche e politiche, conserva una freschezza e un pathos non scalfiti dal tempo, che si aggiungono al suo notevole valore documentario.
Si tratta in effetti di un documento singolarissimo, il réportage in presa diretta di un grande giornalista su fatti e avvenimenti tragici che raramente sono stati testimoniati con la stessa immediatezza e capacità di analisi. Pubblicato per la prima volta a Firenze nel marzo 1945 quando la guerra, al nord, non era ancora finita, il volume restituisce efficacemente alla nostra memoria, con grande felicità espressiva, un passato che ci appare permanentemente minacciato di rimozione.
«28 giugno - Ho avuto tanta paura ieri, stanotte. Proprio tanta, con una sincerità di cui non mi sarei mai creduto capace. Una paura infinita. Tutta la paura possibile che può essere retta da un uomo innocente.»
Con queste parole inizia I giorni della Chiassa, che Renzo Martinelli scrisse a Firenze nel 1944 quando, liberata finalmente la città, poté tornare a casa dopo un anno trascorso nell’aretino, tra l’autunno del 1943 e l’estate del 1944, in qualità di “sfollato”, o più precisamente – secondo quanto egli stesso osserva con ironia – come “giornalista antifascista fascista assalito dai fascisti e dagli antifascisti”. Il resoconto di quel periodo (completato, in appendice, dai Ricordi di Francesca Chianini, relativi alle stesse vicende) è intriso di un’umanità che non assume mai forme retoriche: ricco di drammatici episodi personali e collettivi, di notizie ignorate dalle ricostruzioni successive, di acute considerazioni storiche e politiche, conserva una freschezza e un pathos non scalfiti dal tempo, che si aggiungono al suo notevole valore documentario.
Si tratta in effetti di un documento singolarissimo, il réportage in presa diretta di un grande giornalista su fatti e avvenimenti tragici che raramente sono stati testimoniati con la stessa immediatezza e capacità di analisi. Pubblicato per la prima volta a Firenze nel marzo 1945 quando la guerra, al nord, non era ancora finita, il volume restituisce efficacemente alla nostra memoria, con grande felicità espressiva, un passato che ci appare permanentemente minacciato di rimozione.
Polistampa, 2001
Pagine: 288
Caratteristiche: br.
Formato: 14x20
ISBN: 978-88-8304-318-5
Settori: