
Nel momento in cui si profila all’orizzonte l’alba epocale della nuova condizione estetico-esistenziale della postmodernità, la poesia ha di fronte a sé due possibili atteggiamenti di confronto-scontro: accettare la scansione dei linguaggi plurali, affermare al mescidanza quale principio ispiratore della loro sintesi semantica, proporre la contaminazione degli stili quale condotta linguistica della scrittura oppure accettare di accendere i ‘fuochi di bivacco’ della nostalgia e dell’(auto) compiacimento della tradizione del ‘passato che non passa’. Giuseppe Panella ha scelto il primo tra questi due percorsi: la sua poesia si arresta timorosa, ma sicura della strada da percorrere, di fronte all’ibridazione linguistica dei generi e dei toni, dei metri e degli accenti, di forme diverse rispetto a contenuti diversi. La sua scelta è stata quella di accettare la sfida dei linguaggi del postmoderno e di conciliarli in una possibile convergenza dissonante di suono e di visione, di immagine e di musica, di parola e di gesto.
La raccolta, introdotta dallo stesso autore, contiene una prefazione di Franco Manescalchi ed il saggio di Enza Biagini Giuseppe Panella: poesia e autocommento.
Nel momento in cui si profila all’orizzonte l’alba epocale della nuova condizione estetico-esistenziale della postmodernità, la poesia ha di fronte a sé due possibili atteggiamenti di confronto-scontro: accettare la scansione dei linguaggi plurali, affermare al mescidanza quale principio ispiratore della loro sintesi semantica, proporre la contaminazione degli stili quale condotta linguistica della scrittura oppure accettare di accendere i ‘fuochi di bivacco’ della nostalgia e dell’(auto) compiacimento della tradizione del ‘passato che non passa’. Giuseppe Panella ha scelto il primo tra questi due percorsi: la sua poesia si arresta timorosa, ma sicura della strada da percorrere, di fronte all’ibridazione linguistica dei generi e dei toni, dei metri e degli accenti, di forme diverse rispetto a contenuti diversi. La sua scelta è stata quella di accettare la sfida dei linguaggi del postmoderno e di conciliarli in una possibile convergenza dissonante di suono e di visione, di immagine e di musica, di parola e di gesto.
La raccolta, introdotta dallo stesso autore, contiene una prefazione di Franco Manescalchi ed il saggio di Enza Biagini Giuseppe Panella: poesia e autocommento.
Polistampa, 2000
Pagine: 176
Caratteristiche: br.
Formato: 21x21
ISBN: 978-88-8304-223-2
Collana:
Sagittaria | Opera, 3
Settore: