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Il maestro abnorme

Benedetto Croce e l’Italia del Novecento

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Nella prima metà del Novecento Croce ha nutrito di succhi vitali la cultura italiana, ed è stato ricambiato con una attenzione ossessiva ma spesso inadeguata. Nonostante la montagna di carta, non ci sono stati molti seri confronti. La maggior parte dei saggi su di lui non ha il tono del dialogo, ma quello dell’insofferenza o della difesa d’ufficio. Poi, a un certo punto del secolo, l’Enciclopedia da lui costruita nel corso di una vita infaticabile fu sommersa da un diluvio. La sua opera divenne invisibile. Col tempo, restò a occuparsene per lo più qualche macchietta universitaria o altri che ritenevano il lavoro di pulizia non ancora compiuto. Si formò gradualmente una vulgata, un’immagine dominante di Croce come dittatore culturale, bonzo immutabile e chiuso alle innovazioni del Moderno. In realtà si stava perdendo un passato di inestimabile valore; un passato che questo libro vuole rimettere a colloquio col presente, parlando proprio della difficile attualità del filosofo napoletano nel Novcento, ricostruita dalle parole dei contemporanei e dei posteri ma anche attraverso la sua avventura esistenziale. È un contributo di interpretazione e di ricerca su una vicenda che resta imprescindibile per comprendere la storia italiana.

Nella prima metà del Novecento Croce ha nutrito di succhi vitali la cultura italiana, ed è stato ricambiato con una attenzione ossessiva ma spesso inadeguata. Nonostante la montagna di carta, non ci sono stati molti seri confronti. La maggior parte dei saggi su di lui non ha il tono del dialogo, ma quello dell’insofferenza o della difesa d’ufficio. Poi, a un certo punto del secolo, l’Enciclopedia da lui costruita nel corso di una vita infaticabile fu sommersa da un diluvio. La sua opera divenne invisibile. Col tempo, restò a occuparsene per lo più qualche macchietta universitaria o altri che ritenevano il lavoro di pulizia non ancora compiuto. Si formò gradualmente una vulgata, un’immagine dominante di Croce come dittatore culturale, bonzo immutabile e chiuso alle innovazioni del Moderno. In realtà si stava perdendo un passato di inestimabile valore; un passato che questo libro vuole rimettere a colloquio col presente, parlando proprio della difficile attualità del filosofo napoletano nel Novcento, ricostruita dalle parole dei contemporanei e dei posteri ma anche attraverso la sua avventura esistenziale. È un contributo di interpretazione e di ricerca su una vicenda che resta imprescindibile per comprendere la storia italiana.

Mauro Pagliai, 2000

Pagine: 168

Caratteristiche: br.

br.

Formato: 13,5x20

ISBN: 978-88-8304-195-2

Collana:
Biblioteca di Letteratura, 4

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