
Dopo Lorenzo e dintorni (1992), Cavallini “discepolo di Giotto” (1994) e La prima rappresentazione della Mandragola (1995), la Polistampa raccoglie un altro gruppo di miei manoscritti di storia dell’arte. Il primo, Il più vero ritratto di Dante… è un saggio iconografico che, oltre che dal giudizio di Gianfranco Folena, appare collaudato da trentatré anni di stagionatura. Questo e il secondo scritto, Giovanni Pisano a Firenze (del 1981) rimangono i soli d’argomento trecentesco. Seguono diversi “profili” - Brunelleschi, Ghiberti, Angelico, Fra Filippo Lippi, Castagno - in cui la figura e l’opera di alcuni fra i maggiori nomi del Quattrocento è riassunta in un breve scorcio a cui non vuole essere estraneo un giudizio oltre che sull’artista sull’uomo… Si prende poi in esame un dipinto, la Tebaide degli Uffizi… Infine due problemi di scultura: il “necessario” spostamento di attribuzione – a Baccio da Montelupo – di una scultura passivamente mantenuta nel catalogo di Desiderio da Settignano; e una chiarificazione delle vicende riguardanti Agostino di Duccio, che portano al concepimento del David marmoreo di Michelangelo.
(A.P.)
Dopo Lorenzo e dintorni (1992), Cavallini “discepolo di Giotto” (1994) e La prima rappresentazione della Mandragola (1995), la Polistampa raccoglie un altro gruppo di miei manoscritti di storia dell’arte. Il primo, Il più vero ritratto di Dante… è un saggio iconografico che, oltre che dal giudizio di Gianfranco Folena, appare collaudato da trentatré anni di stagionatura. Questo e il secondo scritto, Giovanni Pisano a Firenze (del 1981) rimangono i soli d’argomento trecentesco. Seguono diversi “profili” - Brunelleschi, Ghiberti, Angelico, Fra Filippo Lippi, Castagno - in cui la figura e l’opera di alcuni fra i maggiori nomi del Quattrocento è riassunta in un breve scorcio a cui non vuole essere estraneo un giudizio oltre che sull’artista sull’uomo… Si prende poi in esame un dipinto, la Tebaide degli Uffizi… Infine due problemi di scultura: il “necessario” spostamento di attribuzione – a Baccio da Montelupo – di una scultura passivamente mantenuta nel catalogo di Desiderio da Settignano; e una chiarificazione delle vicende riguardanti Agostino di Duccio, che portano al concepimento del David marmoreo di Michelangelo.
(A.P.)
Polistampa, 1998
Pagine: 232
Caratteristiche: ill. b/n, br.
Formato: 17X24
ISBN: 978-88-85977-84-6
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