Vittorio Alfieri nacque il 16 gennaio 1749 ad Asti e morì a
Firenze l’8 ottobre 1803. Considerato il maggiore poeta tragico del Settecento
italiano, ebbe una vita piuttosto avventurosa, diretta conseguenza del suo
carattere tormentato che lo rese, in qualche modo, precursore delle
inquietidudini romantiche. Egli ripercorse il suo cammino formativo in
un’autobiografia intitolata Vita che cominciò a scrivere intorno al 1790…
Dopo aver fallito gli studi, comincia una lunga serie di
viaggi: Alfieri passa da un paese all’altro (e da un amore all’altro) senza
requie…Questo continuo vagabondare termina nel 1775, l’anno della “conversione”
alla letteratura: rinnegando i dieci anni precedenti di “viaggi e di dissolutezze”
l’Alfieri torna a Torino, completa una prima tragedia, Cleopatra, e si dedica
furiosamente allo studio. Il successo della rappresentazione di Cleopatra lo
sprona a dedicarsi alla carriera di scrittore tragico; negli anni successivi
scriverà le sue maggiori tragedie: Antigone, Filippo, Oreste, Saul, Maria
Stuarda, Mirra, tra le altre… Nel 1777 avviene un incontro fondamentale per la
vita dell’Alfieri, conosce infatti Luisa Stolberg, contessa d’Albany, un
rapporto che mette fine alle sue irrequietezze amorose… e dopo vari soggiorni
si trasferisce a Firenze e poi a Siena, per apprendere l’uso del toscano.
Nel 1786 si stabilisce con la fedele contessa a Parigi, dove
assiste alla rivoluzione e la celebra in un’ode alla caduta della Bastiglia,
Parigi sbastigliato. Gli sviluppi della rivoluzione però, probabilmente
orientati verso forme troppo democratiche per l’Alfieri… Così fugge da Parigi
nel 1792 e comincia, dopo la venuta dei francesi in Italia nel 1796, un’opera
dai toni decisamente antifrancesi, il Misogallo. Tornato a Firenze, dedica gli
ultimi anni della sua vita alla composizione delle Satire, di sei commedie,
della seconda parte della Vita e di traduzioni dal latino e dal greco. Nel
1803, a soli cinquantaquattro anni, muore.
Vittorio
Alfredi (1749-1803). Considered the most important tragic poet dell’Italian
eighteenth century , he had an adventurous life, that could be explained by his
tormented caracter, forerunner of romantic restlessness. He retraced his path
in an autobiography “Life” that he began writing in 1790.
After
failing his studies, he begins a long series of travels: Alfieri passes from
one country to another (and from one love to another) without rest...This
continuous wandering ends in 1775, the year of his "conversion" to
literature: repudiating the previous ten years of "travels and
debauchery," Alfieri returns to Turin, completes a first tragedy,
Cleopatra, and devotes himself furiously to study. The success of the
performance of Cleopatra spurred him to devote himself to a career as a tragic
writer; in the following years he would write his major tragedies: Antigone,
Philip, Orestes, Saul, Mary Stuart, Myrrh, among others... In 1777 a crucial
meeting takes place in his life. He meets the Countess of Albany, a
relationship that will put an end to his amorous restlessness… a few years
later, he goes to Florence, then to Siena, to learn the dialect Tuscano.
In 1786 he
settled with the faithful countess in Paris, where he witnessed the revolution
and celebrated it in an ode to the fall of the Bastille, Paris in disarray. The
developments of the revolution, however, probably oriented towards forms too
democratic for the Alfieri... So he fled from Paris in 1792 and began, after
the arrival of the French in Italy in 1796, a work with decidedly anti-French
tones, the Misogallo. Back in Florence, he devoted the last years of his life
to the composition of the Satires, six comedies, the second part of Life and
translations from Latin and Greek. In 1803, at the age of fifty-four, he died.