Marcello Scuffi nasce a Tizzana, nei pressi di Quarrata (Pistoia) nel 1948. Autodidatta, dipinge dal 1970 e pochi anni dopo inizia a dedicarsi esclusivamente alla pittura. Fin dal principio appare in varie collettive e in numerose personali. Ottiene fama internazionale – particolarmente in Belgio, Svizzera e Francia – e per un periodo vive e lavora a Bruxelles.
Nelle sue tele, così come negli affreschi e negli acquerelli si riconosce paradossalmente una mano immutata nel tempo, seppur le opere dei primi anni risultino più luminose e più chiare.
Un “esponente del neo-italianismo moderno”, così Vittorio Sgarbi lo ha definito richiamando linguaggi primitivisti del nostro rappel à l’ordre, come Carrà, Rosai, Morandi, Casorati, nelle cui opere il soggetto si sposta dai paesaggi alle nature morte. Da questi artisti tuttavia Scuffi si è discostato abbandonando le esasperazioni e spogliando l’arte di orpelli inutili.
Si spegne a Quarrata il 18 maggio 2021.
Marcello Scuffi nasce a Tizzana, nei pressi di Quarrata (Pistoia) nel 1948. Autodidatta, dipinge dal 1970 e pochi anni dopo inizia a dedicarsi esclusivamente alla pittura. Fin dal principio appare in varie collettive e in numerose personali. Ottiene fama internazionale – particolarmente in Belgio, Svizzera e Francia – e per un periodo vive e lavora a Bruxelles.
Nelle sue tele, così come negli affreschi e negli acquerelli si riconosce paradossalmente una mano immutata nel tempo, seppur le opere dei primi anni risultino più luminose e più chiare.
Un “esponente del neo-italianismo moderno”, così Vittorio Sgarbi lo ha definito richiamando linguaggi primitivisti del nostro rappel à l’ordre, come Carrà, Rosai, Morandi, Casorati, nelle cui opere il soggetto si sposta dai paesaggi alle nature morte. Da questi artisti tuttavia Scuffi si è discostato abbandonando le esasperazioni e spogliando l’arte di orpelli inutili.
Si spegne a Quarrata il 18 maggio 2021.