Piero Guccione nasce il 5 maggio 1935 a Scicli, in provincia
di Ragusa. Dopo il diploma all’Istituto d’arte di Catania, nel 1954 si
trasferisce a Roma, dove frequenta i pittori neorealisti della Galleria Il Pincio a Piazza del Popolo. Il 23
aprile 1960 tiene la prima mostra personale alla Galleria Elmo di Roma,
presentata dal critico d’arte Duilio Morosini. Dal 1961 al 1964 frequenta il
gruppo “Il pro e il contro” formato anche dagli artisti Attardi, Gianquinto e
Vespignani. Nel 1966 espone alla Biennale di Venezia e diventa assistente di
Guttuso all’Accademia di Belle Arti di Roma, divenendo poi titolare di cattedra
fino al 1969. Alla fine degli anni Sessanta costruisce una casa estiva tra
Punta Corvo e Baia di Sampieri, in Sicilia, dove i suoi soggiorni si fanno
sempre più frequenti. Nel 1971 la città di Ferrara gli dedica la prima
antologica a Palazzo dei Diamanti e l’anno successivo espone nuovamente alla
Biennale, dove tornerà nel 1978, 1982, 1988, 2011. Nel 1973 Leonardo Sciascia,
presentando una sua mostra a Palermo, conia il termine «platitude» per definire
la sua cifra stilistica «come una fuga dalle sensazioni, e cioè dal tempo, per
andare (e restare) oltre il tempo». Nel 1979 rientra in Sicilia, sull’altopiano
modicano, dove trascorrerà il resto della vita e creerà i famosi “mari assoluti”,
densi di una metafisica lirica, i suoi pastelli d’una illimitatezza
neoleopardiana, i suoi poetici d’après, divenendo il riferimento dei pittori
del Gruppo di Scicli. Con la fine degli anni Settanta arrivano le prime affermazioni
all’estero, in particolare a Parigi e negli Stati Uniti. Nel 1985 il
Metropolitan Museum of Art di New York presenta una sua antologica di grafica.
Nel 1988 la Biennale di Venezia gli dedica nel Padiglione italiano una sala
personale. Accademico di San Luca dal 1995, riceve il Premio Speciale per la
Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1999 e la Medaglia
d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e
della cultura nel 2004. Le sue opere sono nelle collezioni del Senato della
Repubblica Italiana e al Metropolitan Museum di New York.
Piero Guccione si spegne il 6 ottobre 2018 nella sua amata casa-studio di
Quartarella, nella campagna modicana.
Piero Guccione nasce il 5 maggio 1935 a Scicli, in provincia
di Ragusa. Dopo il diploma all’Istituto d’arte di Catania, nel 1954 si
trasferisce a Roma, dove frequenta i pittori neorealisti della Galleria Il Pincio a Piazza del Popolo. Il 23
aprile 1960 tiene la prima mostra personale alla Galleria Elmo di Roma,
presentata dal critico d’arte Duilio Morosini. Dal 1961 al 1964 frequenta il
gruppo “Il pro e il contro” formato anche dagli artisti Attardi, Gianquinto e
Vespignani. Nel 1966 espone alla Biennale di Venezia e diventa assistente di
Guttuso all’Accademia di Belle Arti di Roma, divenendo poi titolare di cattedra
fino al 1969. Alla fine degli anni Sessanta costruisce una casa estiva tra
Punta Corvo e Baia di Sampieri, in Sicilia, dove i suoi soggiorni si fanno
sempre più frequenti. Nel 1971 la città di Ferrara gli dedica la prima
antologica a Palazzo dei Diamanti e l’anno successivo espone nuovamente alla
Biennale, dove tornerà nel 1978, 1982, 1988, 2011. Nel 1973 Leonardo Sciascia,
presentando una sua mostra a Palermo, conia il termine «platitude» per definire
la sua cifra stilistica «come una fuga dalle sensazioni, e cioè dal tempo, per
andare (e restare) oltre il tempo». Nel 1979 rientra in Sicilia, sull’altopiano
modicano, dove trascorrerà il resto della vita e creerà i famosi “mari assoluti”,
densi di una metafisica lirica, i suoi pastelli d’una illimitatezza
neoleopardiana, i suoi poetici d’après, divenendo il riferimento dei pittori
del Gruppo di Scicli. Con la fine degli anni Settanta arrivano le prime affermazioni
all’estero, in particolare a Parigi e negli Stati Uniti. Nel 1985 il
Metropolitan Museum of Art di New York presenta una sua antologica di grafica.
Nel 1988 la Biennale di Venezia gli dedica nel Padiglione italiano una sala
personale. Accademico di San Luca dal 1995, riceve il Premio Speciale per la
Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1999 e la Medaglia
d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e
della cultura nel 2004. Le sue opere sono nelle collezioni del Senato della
Repubblica Italiana e al Metropolitan Museum di New York.
Piero Guccione si spegne il 6 ottobre 2018 nella sua amata casa-studio di
Quartarella, nella campagna modicana.