Le origini di Gemma Brandi affondano nell’ombelico d’Italia.
Si è mossa tra Viterbo, Roma, Orvieto, Arezzo, Volterra, Firenze, nelle aree
tra le più significative della dodecapoli della Grande Etruria, familiarizzando
fin dall’infanzia con i resti di quella civiltà grazie ai buoni uffici di un
poeta contadino di nome Dante, fratello della sua tata Lina, a sua volta
narratrice inconsapevole delle leggende etrusche. Allo stile fresco, immediato
ed eloquente di quei progenitori cancellati, ma incancellabili, si ispira la
sua opera letteraria e professionale. Da psichiatra ha operato nei territori
estremi della sofferenza, che ha attraversato con una leggerezza mai fatua e
distratta. Da donna ha difeso nell’agire il proprio diritto di parola e di
scelta. Da intellettuale ha protetto e favorito le inclinazioni creative
dell’altro e ha curato i pregiudizi che impediscono a ognuno di maturare
opinioni libere.
Oggi risiede, con il marito, tra le amate pietre di Firenze e la luminosamente
modesta campagna altotiberina, nella casa delle sue estati infantili, a poca
distanza dalla Madonna del Parto di Piero della Francesca. Fondatore e
direttore del semestrale interdisciplinare «Il reo e il folle», è autrice di
innumerevoli saggi su temi di interesse psicopatologico e trasgressivo.
Le origini di Gemma Brandi affondano nell’ombelico d’Italia.
Si è mossa tra Viterbo, Roma, Orvieto, Arezzo, Volterra, Firenze, nelle aree
tra le più significative della dodecapoli della Grande Etruria, familiarizzando
fin dall’infanzia con i resti di quella civiltà grazie ai buoni uffici di un
poeta contadino di nome Dante, fratello della sua tata Lina, a sua volta
narratrice inconsapevole delle leggende etrusche. Allo stile fresco, immediato
ed eloquente di quei progenitori cancellati, ma incancellabili, si ispira la
sua opera letteraria e professionale. Da psichiatra ha operato nei territori
estremi della sofferenza, che ha attraversato con una leggerezza mai fatua e
distratta. Da donna ha difeso nell’agire il proprio diritto di parola e di
scelta. Da intellettuale ha protetto e favorito le inclinazioni creative
dell’altro e ha curato i pregiudizi che impediscono a ognuno di maturare
opinioni libere.
Oggi risiede, con il marito, tra le amate pietre di Firenze e la luminosamente
modesta campagna altotiberina, nella casa delle sue estati infantili, a poca
distanza dalla Madonna del Parto di Piero della Francesca. Fondatore e
direttore del semestrale interdisciplinare «Il reo e il folle», è autrice di
innumerevoli saggi su temi di interesse psicopatologico e trasgressivo.