Gianguido Bonfanti è nato nel 1948 a San Paolo del Brasile,
primogenito di Bianca e Gianfranco Bonfanti. Dotato di uno spirito inquieto,
trascorre la sua infanzia nella colonia italiana di Rio de Janeiro. Da
adolescente frequenta lo studio di Poty Lazzarotto, amico del padre. Insieme viaggiano per le città
storiche di Ouro Preto e Mariana, in Minas Gerais, trovando fonte
d’ispirazione alla raffigurazione di case e paesaggi.
Nel 1967 Gianguido visita per la prima volta l’Italia. Toccato dalle origini e dai valori familiari, trasforma il proprio modo di vedere e capire il
mondo. Diviso tra arti plastiche e architettura, l’anno successivo entra nel
corso di Architettura dell’Università Federale di Rio de Janeiro.
Gli anni di piombo della dittatura militare in Brasile lo spingono nel 1971 a
lasciare il paese: tramite il Consolato d’Italia a Rio, ottiene il
trasferimento alla Facoltà di Architettura di Roma, ma la voglia di dipingere
diventa imperativa e Bonfanti decide di frequentare invece l’Accademia delle
Belle Arti, dove sostiene esami e ottiene buoni voti; frequenta laboratori di
modellismo dal vivo e lezioni di incisione.
Alla ricerca di un suo linguaggio estetico, viene segnato da un “incontro”: una
mostra di incisioni su metallo degli anni ’30 di Pablo Picasso, in una piccola
galleria a Roma.
Nel 1973 Gianguido torna in Brasile e tiene la sua prima mostra personale
presso la Galleria del Centro Cultural Lume di Rio de Janeiro. Al rientro trova
lo stesso scenario di disordini politici e sociali: in questo contesto la
produzione culturale si impone come un atto di resistenza. L’artista amplia la sua
azione politica, intraprendendo l’esperienza di illustratore per diverse
riviste, oltre a insegnare, da allora per sempre, presso l’Escola de Artes
Visuais – Parque Lage.
Nel 1980 Bonfanti si innamora del colore: esegue lavori in pastello secco,
avvicinandosi alla pittura. Per tre anni vive isolato nell’atelier, dedicandosi
alla pittura ad olio. Nel 1985 entra nella scena pittorica brasiliana con una
grande mostra di tele ad olio e gouaches alla Espaço Petite Galerie di Rio: Gianguido Bonfanti. Pinturas e Gouaches.
Realizza da allora numerose mostre in gallerie e musei di tutto il paese.
Negli anni 2000 l’artista inizia una lunga serie di autoritratti. In occasione
dell’evento “Ano do Brasil na França -2005” si inaugura un percorso che lo
condurrà verso nuove prospettive: la personale alla Galerie Le Troisième
OEil di Parigi segna nel 2005 l’inizio della collaborazione con la gallerista Annie-Marie Marquette, l’inizio della diffusione delle sue opere in
Europa, la pubblicazione del volume Bonfanti,
Acatos Publishing, distribuito da Flammarion, e l’anno successivo la mostra Bonfanti, peintures et dessins alla
Galerie Le Troisième OEil di Bordeaux.
Nel 2019 avviene l’incontro con Giacomo Pirazzoli, nell’ambito del progetto di
scambio culturale internazionale presso l’Escola de Artes Visuais, dando avvio alla
realizzazione di una grande personale all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze
(2022).
Gianguido Bonfanti è nato nel 1948 a San Paolo del Brasile,
primogenito di Bianca e Gianfranco Bonfanti. Dotato di uno spirito inquieto,
trascorre la sua infanzia nella colonia italiana di Rio de Janeiro. Da
adolescente frequenta lo studio di Poty Lazzarotto, amico del padre. Insieme viaggiano per le città
storiche di Ouro Preto e Mariana, in Minas Gerais, trovando fonte
d’ispirazione alla raffigurazione di case e paesaggi.
Nel 1967 Gianguido visita per la prima volta l’Italia. Toccato dalle origini e dai valori familiari, trasforma il proprio modo di vedere e capire il
mondo. Diviso tra arti plastiche e architettura, l’anno successivo entra nel
corso di Architettura dell’Università Federale di Rio de Janeiro.
Gli anni di piombo della dittatura militare in Brasile lo spingono nel 1971 a
lasciare il paese: tramite il Consolato d’Italia a Rio, ottiene il
trasferimento alla Facoltà di Architettura di Roma, ma la voglia di dipingere
diventa imperativa e Bonfanti decide di frequentare invece l’Accademia delle
Belle Arti, dove sostiene esami e ottiene buoni voti; frequenta laboratori di
modellismo dal vivo e lezioni di incisione.
Alla ricerca di un suo linguaggio estetico, viene segnato da un “incontro”: una
mostra di incisioni su metallo degli anni ’30 di Pablo Picasso, in una piccola
galleria a Roma.
Nel 1973 Gianguido torna in Brasile e tiene la sua prima mostra personale
presso la Galleria del Centro Cultural Lume di Rio de Janeiro. Al rientro trova
lo stesso scenario di disordini politici e sociali: in questo contesto la
produzione culturale si impone come un atto di resistenza. L’artista amplia la sua
azione politica, intraprendendo l’esperienza di illustratore per diverse
riviste, oltre a insegnare, da allora per sempre, presso l’Escola de Artes
Visuais – Parque Lage.
Nel 1980 Bonfanti si innamora del colore: esegue lavori in pastello secco,
avvicinandosi alla pittura. Per tre anni vive isolato nell’atelier, dedicandosi
alla pittura ad olio. Nel 1985 entra nella scena pittorica brasiliana con una
grande mostra di tele ad olio e gouaches alla Espaço Petite Galerie di Rio: Gianguido Bonfanti. Pinturas e Gouaches.
Realizza da allora numerose mostre in gallerie e musei di tutto il paese.
Negli anni 2000 l’artista inizia una lunga serie di autoritratti. In occasione
dell’evento “Ano do Brasil na França -2005” si inaugura un percorso che lo
condurrà verso nuove prospettive: la personale alla Galerie Le Troisième
OEil di Parigi segna nel 2005 l’inizio della collaborazione con la gallerista Annie-Marie Marquette, l’inizio della diffusione delle sue opere in
Europa, la pubblicazione del volume Bonfanti,
Acatos Publishing, distribuito da Flammarion, e l’anno successivo la mostra Bonfanti, peintures et dessins alla
Galerie Le Troisième OEil di Bordeaux.
Nel 2019 avviene l’incontro con Giacomo Pirazzoli, nell’ambito del progetto di
scambio culturale internazionale presso l’Escola de Artes Visuais, dando avvio alla
realizzazione di una grande personale all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze
(2022).