Gianfranco Ferroni (Livorno 1927 - Bergamo 2001), pittore e
incisore, ha attraversato da protagonista tutta la seconda metà del Novecento
ed è oggetto in questi anni di una “riscoperta” appassionata e attenta.
L’apertura costante alla ricerca ha caratterizzato tutto il suo lavoro
d’artista, sempre in evoluzione. Accademico di San Luca, ha partecipato a
diverse edizioni della Biennale di Venezia (nel 1968 e nel 1982 con una sala
personale) e della Quadriennale di Roma (Primo Premio nel 1999) e nel 1959 alla
Biennale del Mediterraneo di Alessandria d’Egitto e di Tokyo nel 1964. Nel
2002, con la regia di Elisabetta Sgarbi, viene realizzato il mediometraggio La notte che si sposta – Gianfranco Ferroni,
presentato alla cinquantanovesima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Tra
le mostre personali si ricordano quelle alla Civica Galleria d’Arte Moderna di
Bologna nel 1994, a Palazzo Reale di Milano nel 1997 e a Conegliano Veneto nel
1991 e 1999. Nel 2007 le antologiche a Palazzo Reale di Milano e a Palazzo
della Ragione di Bergamo. Sue opere sono state esposte alla mostra Italics curata da F. Bonami a Palazzo
Grassi di Venezia (2008), al Museum of Contemporary Art di Chicago (2009), e
alla Biennale di Venezia del 2011 curata da Vittorio Sgarbi. Di lui hanno
scritto Giuliano Briganti, Vincenzo Farinella, Chiara Gatti, Franco Marcoaldi,
Antonio Natali, Vittorio Sgarbi, Roberto Tassi, Giovanni Testori, Lorenza
Trucchi, Marco Vallora e Federico Zeri.
La Galleria Ceribelli ne ha curato il Catalogo
generale delle incisioni (2002) e quello delle litografie (2006).
Il libro La luce dell’ateo (Bompiani,
2009), con un testo di Antonio Gnoli, raccoglie le sue riflessioni d’artista e
di vita, in particolare degli anni milanesi.
In occasione dei 10 anni dalla morte, nel 2011, si ricordano la pubblicazione
in catalogo di importanti autoritratti e l’edizione In memoriam con le testimonianze di critici e amici. Nel maggio
2015 gli viene dedicata una personale alla Galleria degli Uffizi di Firenze, La luce della solitudine Gianfranco Ferroni
agli Uffizi, nel 2018 è stata invece Nadia Marchioni a curare una grande
antologica dedicata al maestro nel Palazzo Mediceo di Seravezza. Nel 2021,
nell’ambito de La Milanesiana, è allestita alla Pinacoteca civica di Ascoli
Piceno, Gianfranco Ferroni, Metafisica di
una stanza, a cura di Arialdo Ceribelli.
Gianfranco Ferroni (Livorno 1927 - Bergamo 2001), pittore e
incisore, ha attraversato da protagonista tutta la seconda metà del Novecento
ed è oggetto in questi anni di una “riscoperta” appassionata e attenta.
L’apertura costante alla ricerca ha caratterizzato tutto il suo lavoro
d’artista, sempre in evoluzione. Accademico di San Luca, ha partecipato a
diverse edizioni della Biennale di Venezia (nel 1968 e nel 1982 con una sala
personale) e della Quadriennale di Roma (Primo Premio nel 1999) e nel 1959 alla
Biennale del Mediterraneo di Alessandria d’Egitto e di Tokyo nel 1964. Nel
2002, con la regia di Elisabetta Sgarbi, viene realizzato il mediometraggio La notte che si sposta – Gianfranco Ferroni,
presentato alla cinquantanovesima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Tra
le mostre personali si ricordano quelle alla Civica Galleria d’Arte Moderna di
Bologna nel 1994, a Palazzo Reale di Milano nel 1997 e a Conegliano Veneto nel
1991 e 1999. Nel 2007 le antologiche a Palazzo Reale di Milano e a Palazzo
della Ragione di Bergamo. Sue opere sono state esposte alla mostra Italics curata da F. Bonami a Palazzo
Grassi di Venezia (2008), al Museum of Contemporary Art di Chicago (2009), e
alla Biennale di Venezia del 2011 curata da Vittorio Sgarbi. Di lui hanno
scritto Giuliano Briganti, Vincenzo Farinella, Chiara Gatti, Franco Marcoaldi,
Antonio Natali, Vittorio Sgarbi, Roberto Tassi, Giovanni Testori, Lorenza
Trucchi, Marco Vallora e Federico Zeri.
La Galleria Ceribelli ne ha curato il Catalogo
generale delle incisioni (2002) e quello delle litografie (2006).
Il libro La luce dell’ateo (Bompiani,
2009), con un testo di Antonio Gnoli, raccoglie le sue riflessioni d’artista e
di vita, in particolare degli anni milanesi.
In occasione dei 10 anni dalla morte, nel 2011, si ricordano la pubblicazione
in catalogo di importanti autoritratti e l’edizione In memoriam con le testimonianze di critici e amici. Nel maggio
2015 gli viene dedicata una personale alla Galleria degli Uffizi di Firenze, La luce della solitudine Gianfranco Ferroni
agli Uffizi, nel 2018 è stata invece Nadia Marchioni a curare una grande
antologica dedicata al maestro nel Palazzo Mediceo di Seravezza. Nel 2021,
nell’ambito de La Milanesiana, è allestita alla Pinacoteca civica di Ascoli
Piceno, Gianfranco Ferroni, Metafisica di
una stanza, a cura di Arialdo Ceribelli.