Marcello Guasti è nato a Firenze il 17 novembre 1924.
Allievo di Pietro Parigi, uno dei maggiori incisori del Novecento, dopo un
esordio da xilografo si cimenta nella pittura durante gli anni Cinquanta. Nel
1958 passa alla scultura con le prime versioni dei Gatti in bronzo, e con un gruppo di statue in legno e bronzo sul
tema del lavoro dei Renaioli
(1957-1959), opera riconosciuta come un evento importante nella scultura di
quegli anni (Carlo Ludovico Ragghianti in «Selearte»). Durante gli anni
Sessanta vive una fase di abbandono completo della figura per aderire alla
cosiddetta tendenza dell’Espressionismo informale, con opere dalla plasticità
mossa e magmatica. Alla fine del decennio lo scultore ricorre infine a un
linguaggio di forme geometriche: tipici i vari interventi di una sfera, grazie
all’impiego di materiali tecnologici come il cromo, l’acciaio inox e le vernici
a fuoco su metalli, fase di sculture quali Concavo
e Segnali, concepite secondo una
sequenza seriale e segnalate da Enrico Crispolti (1979) per il rigore formale e
strutturale.
Marcello Guasti ha realizzato diverse opere di impegno civile, come il
monumento ai tre carabinieri Medaglia d’Oro sul colle di San Francesco a
Fiesole (1964), quello in pietra boema a Horice (Praga) del 1967, il monumento
ai partigiani caduti nella battaglia di Pian d’Albero in Piazza Elia della
Costa a Firenze (1970), i monumenti in pietra di Soest Westfalia, in Germania,
e di Pesaro.
È morto il 12 gennaio 2019 nella sua casa di Terzano, nel comune di Bagno a
Ripoli (Firenze).
Marcello Guasti è nato a Firenze il 17 novembre 1924.
Allievo di Pietro Parigi, uno dei maggiori incisori del Novecento, dopo un
esordio da xilografo si cimenta nella pittura durante gli anni Cinquanta. Nel
1958 passa alla scultura con le prime versioni dei Gatti in bronzo, e con un gruppo di statue in legno e bronzo sul
tema del lavoro dei Renaioli
(1957-1959), opera riconosciuta come un evento importante nella scultura di
quegli anni (Carlo Ludovico Ragghianti in «Selearte»). Durante gli anni
Sessanta vive una fase di abbandono completo della figura per aderire alla
cosiddetta tendenza dell’Espressionismo informale, con opere dalla plasticità
mossa e magmatica. Alla fine del decennio lo scultore ricorre infine a un
linguaggio di forme geometriche: tipici i vari interventi di una sfera, grazie
all’impiego di materiali tecnologici come il cromo, l’acciaio inox e le vernici
a fuoco su metalli, fase di sculture quali Concavo
e Segnali, concepite secondo una
sequenza seriale e segnalate da Enrico Crispolti (1979) per il rigore formale e
strutturale.
Marcello Guasti ha realizzato diverse opere di impegno civile, come il
monumento ai tre carabinieri Medaglia d’Oro sul colle di San Francesco a
Fiesole (1964), quello in pietra boema a Horice (Praga) del 1967, il monumento
ai partigiani caduti nella battaglia di Pian d’Albero in Piazza Elia della
Costa a Firenze (1970), i monumenti in pietra di Soest Westfalia, in Germania,
e di Pesaro.
È morto il 12 gennaio 2019 nella sua casa di Terzano, nel comune di Bagno a
Ripoli (Firenze).