Ferruccio Busoni nacque ad Empoli (Firenze) il primo aprile del
1866. Figlio unico, di madre triestina, per metà tedesca, eccellente pianista e
di padre italiano, clarinettista, spesso al seguito dei genitori nei loro
viaggi di lavoro, fu avviato agli studi musicali molto presto, divenendo
pianista di grande fama. Nel 1876-77 studiò composizione con Mayer a Graz e,
dopo aver tentato invano di affermarsi come compositore in Italia, riprese la
carriera di concertista, vivendo per alcuni anni a Vienna, a Lipsia e poi a
Helsinki nel 1888-89 dove insegnò pianoforte. Nei suoi spostamenti conobbe
Brahms, in seguito a Lipsia incontrò Tchajkovsky e ad Helsinky Sibelius.
Nel 1890 ottenne una cattedra al conservatorio di Mosca e vinse il concorso
Rubinstein di composizione. Tra il 1891 e il 1894 si trasferì in America
insegnando a Boston. Nel 1894, Ferruccio Busoni, ormai affermato concertista,
abbandonò l’insegnamento in conservatorio e si stabilì a Berlino dove,
nonostante altri incarichi all'estero non interruppe la sua attività
concertistica e accademica quale insegnante di composizione all’accademia
musicale di Berlino. Il periodo compreso tra il 1913 e 1914 lo trascorse a
Bologna con l’incarico di direttore del liceo musicale. Dal 1915 al 1920 visse
a Zurigo dove si era trasferito per sfuggire alla guerra, qui scrisse le opere Arlecchino e Turandot (composte, rispettivamente, nel 1914-16 e nel 1917,
rappresentate entrambe nel 1917) e, a partire dal 1916, alcuni abbozzi per il Doktor Faust. Quest’ultima opera,
ripresa a Berlino nel 1920. ma rimasta incompiuta, si può considerare l’esempio
più completo della sua concezione teatrale antiverista e simbolista. Busoni fu
un grande appassionato interprete di Bach, di Beethoven e di Liszt, come
pianista ebbe pochi rivali e fu anche apprezzato musicologo e critico musicale.
In questa veste Ferruccio Busoni scrisse testi teorici fondamentali, quali il Saggio su una nuova estetica musicale,
pubblicato nel 1906, Dell’unità della
musica, del 1922, e Queste opere,
affrontando, fra l’altro, il problema della dissoluzione del sistema musicale
occidentale. Fra le singolari composizioni sono da ricordare il Concerto op. 39 per pianoforte e
orchestra, la Berceuse élégiaque op.
42, il Nocturne Symphonique op. 43
per orchestra, la Fantasia
contrappuntistica per pianoforte, l’opera Die Brautwahl (La sposa
sorteggiata, rappresentata nel 1912), le sei Sonatine, la Fantasia Indiana
(1913), il grande Concerto per pianoforte
con coro maschile finale op. 39.
Ferruccio Busoni morì, per una malattia renale, nella sua casa di Berlino in
Schöneberg a Viktoria-Luise-Platzi il 27 luglio 1924 e la sua tomba si trova
nella Stubenrauchstraße nel cimitero di Friedenau a Berlino.
Ferruccio Busoni nacque ad Empoli (Firenze) il primo aprile del
1866. Figlio unico, di madre triestina, per metà tedesca, eccellente pianista e
di padre italiano, clarinettista, spesso al seguito dei genitori nei loro
viaggi di lavoro, fu avviato agli studi musicali molto presto, divenendo
pianista di grande fama. Nel 1876-77 studiò composizione con Mayer a Graz e,
dopo aver tentato invano di affermarsi come compositore in Italia, riprese la
carriera di concertista, vivendo per alcuni anni a Vienna, a Lipsia e poi a
Helsinki nel 1888-89 dove insegnò pianoforte. Nei suoi spostamenti conobbe
Brahms, in seguito a Lipsia incontrò Tchajkovsky e ad Helsinky Sibelius.
Nel 1890 ottenne una cattedra al conservatorio di Mosca e vinse il concorso
Rubinstein di composizione. Tra il 1891 e il 1894 si trasferì in America
insegnando a Boston. Nel 1894, Ferruccio Busoni, ormai affermato concertista,
abbandonò l’insegnamento in conservatorio e si stabilì a Berlino dove,
nonostante altri incarichi all'estero non interruppe la sua attività
concertistica e accademica quale insegnante di composizione all’accademia
musicale di Berlino. Il periodo compreso tra il 1913 e 1914 lo trascorse a
Bologna con l’incarico di direttore del liceo musicale. Dal 1915 al 1920 visse
a Zurigo dove si era trasferito per sfuggire alla guerra, qui scrisse le opere Arlecchino e Turandot (composte, rispettivamente, nel 1914-16 e nel 1917,
rappresentate entrambe nel 1917) e, a partire dal 1916, alcuni abbozzi per il Doktor Faust. Quest’ultima opera,
ripresa a Berlino nel 1920. ma rimasta incompiuta, si può considerare l’esempio
più completo della sua concezione teatrale antiverista e simbolista. Busoni fu
un grande appassionato interprete di Bach, di Beethoven e di Liszt, come
pianista ebbe pochi rivali e fu anche apprezzato musicologo e critico musicale.
In questa veste Ferruccio Busoni scrisse testi teorici fondamentali, quali il Saggio su una nuova estetica musicale,
pubblicato nel 1906, Dell’unità della
musica, del 1922, e Queste opere,
affrontando, fra l’altro, il problema della dissoluzione del sistema musicale
occidentale. Fra le singolari composizioni sono da ricordare il Concerto op. 39 per pianoforte e
orchestra, la Berceuse élégiaque op.
42, il Nocturne Symphonique op. 43
per orchestra, la Fantasia
contrappuntistica per pianoforte, l’opera Die Brautwahl (La sposa
sorteggiata, rappresentata nel 1912), le sei Sonatine, la Fantasia Indiana
(1913), il grande Concerto per pianoforte
con coro maschile finale op. 39.
Ferruccio Busoni morì, per una malattia renale, nella sua casa di Berlino in
Schöneberg a Viktoria-Luise-Platzi il 27 luglio 1924 e la sua tomba si trova
nella Stubenrauchstraße nel cimitero di Friedenau a Berlino.