Luigi Bertelli, detto Vamba, nacque a Firenze nel 1860. Fu da sempre appassionato di libri, opuscoli, stampe, giornali e biblioteche.
Rimasto presto orfano di madre, si impiegò alle ferrovie e cominciò a scrivere almanacchi umoristici, burle poetiche e caricature di capi (es. Barbabianca, dedicato all’allora presidente del Consiglio dei Ministri Agostino De Pretis).
Si dedicò poi alla letteratura per l’infanzia che divenne la scelta del suo cammino letterario. Diresse i giornali «L’O di Giotto» e «Il Bruscolo». Nel 1895 scrisse Ciondolino, nel quale si esplica il suo stile solare ma anche venato di malinconia e prende corpo la sua originalità.
Successivamente, grazie all’editore Bemporad, poté creare «Il giornalino della Domenica», col quale riuscì a dare grande sviluppo alla letteratura italiana per l’infanzia e sul quale vide la luce per la prima volta Il giornalino di Gian Burrasca, l’opera più famosa di Vamba.
Morì a Firenze il 27 novembre 1920.
Luigi Bertelli, detto Vamba, nacque a Firenze nel 1860. Fu da sempre appassionato di libri, opuscoli, stampe, giornali e biblioteche.
Rimasto presto orfano di madre, si impiegò alle ferrovie e cominciò a scrivere almanacchi umoristici, burle poetiche e caricature di capi (es. Barbabianca, dedicato all’allora presidente del Consiglio dei Ministri Agostino De Pretis).
Si dedicò poi alla letteratura per l’infanzia che divenne la scelta del suo cammino letterario. Diresse i giornali «L’O di Giotto» e «Il Bruscolo». Nel 1895 scrisse Ciondolino, nel quale si esplica il suo stile solare ma anche venato di malinconia e prende corpo la sua originalità.
Successivamente, grazie all’editore Bemporad, poté creare «Il giornalino della Domenica», col quale riuscì a dare grande sviluppo alla letteratura italiana per l’infanzia e sul quale vide la luce per la prima volta Il giornalino di Gian Burrasca, l’opera più famosa di Vamba.
Morì a Firenze il 27 novembre 1920.