Designer di forte poetica, pittore e scultore, Adriano
Piazzesi (Firenze, 4 novembre 1923 - 14 giugno 2009) è attivo dagli anni
sessanta: si è formato nello studio dell’architettura, che gli ha dato il gusto
di progettare la struttura sottesa alle superfici, ma tale rigore progettuale
non ha limitato i suoi interessi al solo aspetto professionale del lavoro di
designer.
Come pittore ha cercato di seguire sperimentazioni innovative sia nella tecnica
che nelle soluzioni formali. Ha ottenuto riconoscimenti da parte di artisti
come Vedova e Ghermandi e di critici come Umbro Apollonio e Lara Vinca Masini.
Come scultore ha realizzato la grande ruota spezzata in ferro posta davanti
alla stazione di Bologna in ricordo delle vittime dell’attentato del 1980 e la
scultura in ferro posta all’ingresso della Galleria di San Benedetto Val di
Sambro che meritò l’apprezzamento e l’abbraccio del Presidente Pertini.
Per la parte ludica ha realizzato una serie di libri d’arte e ha condotto
esperimenti nell’ambito del fumetto. Come fotografo ha realizzato quelli che
lui ha chiamato i quadri orizzontali, basati sulla casualità di materiali di
recupero che trasformano questa casualità in forma d’arte.
Designer di forte poetica, pittore e scultore, Adriano
Piazzesi (Firenze, 4 novembre 1923 - 14 giugno 2009) è attivo dagli anni
sessanta: si è formato nello studio dell’architettura, che gli ha dato il gusto
di progettare la struttura sottesa alle superfici, ma tale rigore progettuale
non ha limitato i suoi interessi al solo aspetto professionale del lavoro di
designer.
Come pittore ha cercato di seguire sperimentazioni innovative sia nella tecnica
che nelle soluzioni formali. Ha ottenuto riconoscimenti da parte di artisti
come Vedova e Ghermandi e di critici come Umbro Apollonio e Lara Vinca Masini.
Come scultore ha realizzato la grande ruota spezzata in ferro posta davanti
alla stazione di Bologna in ricordo delle vittime dell’attentato del 1980 e la
scultura in ferro posta all’ingresso della Galleria di San Benedetto Val di
Sambro che meritò l’apprezzamento e l’abbraccio del Presidente Pertini.
Per la parte ludica ha realizzato una serie di libri d’arte e ha condotto
esperimenti nell’ambito del fumetto. Come fotografo ha realizzato quelli che
lui ha chiamato i quadri orizzontali, basati sulla casualità di materiali di
recupero che trasformano questa casualità in forma d’arte.