Nasce a Parma nel 1916. Orfano di madre a nove
anni, desidera farsi frate ma non ottiene il consenso paterno. A quindici anni
può però entrare in seminario a Parma e poi a Roma, quindi si laurea in
teologia nella Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote a Parma nel
1939, nel 1942 forma con altri preti una comunità religiosa, che viene però
sciolta dalle autorità ecclesiastiche. Pubblica sue traduzioni e commenti di
noti testi religiosi: La filosofia della religione di John Henry Newman, il Diario e scritti religiosi di Gabriel Marcel, le Provinciali di Pascal e le Meditazioni cristiane e metafisiche di Malebranche. Scrive anche sulla rivista «Il
Contemporaneo».
Dal 1943 collabora a Firenze con i COS (Centri di
orientamento sociale) di Aldo Capitini. Nel 1944 l’autorità ecclesiastica gli
proibisce la celebrazione della messa, nel 1945 gli interdice l’abito
ecclesiastico e nel 1946 viene colpito dalla massima scomunica vitando, per aver commemorato lo scomunicato ex-prete Ernesto
Bonaiuti. Le accuse mosse dal Sant’Uffizio sono di disobbedienza, diffusione di
dottrine false, eresia e tentativo di sovvertire i fondamenti della religione.
Nel 1947 Tartaglia e Capitini fondano il Movimento
di religione, al quale aderiscono poi lo storico Raffaele Pettazzoni e lo
psichiatra Roberto Assagioli, ma dal quale Tartaglia esce per fondare nel 1950
il Centro per la realtà nuova, sede anche della casa editrice omonima con cui
pubblica nel 1960 il Discorso di tre aprile. Si trasferisce a Firenze. Nel 1976 redige il suo
testamento e inizia a considerare la possibilità di una riconciliazione con la
Chiesa, che avverrà solo con la revoca nel 1987 della scomunica, un anno prima
della sua morte. Vive a Firenze fino alla morte nel 1987, anno in cui viene
revocata la scomunica. Enorme è la mole dei suoi scritti, di cui solo una
modesta parte è stata pubblicata negli ultimi anni.
Nasce a Parma nel 1916. Orfano di madre a nove
anni, desidera farsi frate ma non ottiene il consenso paterno. A quindici anni
può però entrare in seminario a Parma e poi a Roma, quindi si laurea in
teologia nella Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote a Parma nel
1939, nel 1942 forma con altri preti una comunità religiosa, che viene però
sciolta dalle autorità ecclesiastiche. Pubblica sue traduzioni e commenti di
noti testi religiosi: La filosofia della religione di John Henry Newman, il Diario e scritti religiosi di Gabriel Marcel, le Provinciali di Pascal e le Meditazioni cristiane e metafisiche di Malebranche. Scrive anche sulla rivista «Il
Contemporaneo».
Dal 1943 collabora a Firenze con i COS (Centri di
orientamento sociale) di Aldo Capitini. Nel 1944 l’autorità ecclesiastica gli
proibisce la celebrazione della messa, nel 1945 gli interdice l’abito
ecclesiastico e nel 1946 viene colpito dalla massima scomunica vitando, per aver commemorato lo scomunicato ex-prete Ernesto
Bonaiuti. Le accuse mosse dal Sant’Uffizio sono di disobbedienza, diffusione di
dottrine false, eresia e tentativo di sovvertire i fondamenti della religione.
Nel 1947 Tartaglia e Capitini fondano il Movimento
di religione, al quale aderiscono poi lo storico Raffaele Pettazzoni e lo
psichiatra Roberto Assagioli, ma dal quale Tartaglia esce per fondare nel 1950
il Centro per la realtà nuova, sede anche della casa editrice omonima con cui
pubblica nel 1960 il Discorso di tre aprile. Si trasferisce a Firenze. Nel 1976 redige il suo
testamento e inizia a considerare la possibilità di una riconciliazione con la
Chiesa, che avverrà solo con la revoca nel 1987 della scomunica, un anno prima
della sua morte. Vive a Firenze fino alla morte nel 1987, anno in cui viene
revocata la scomunica. Enorme è la mole dei suoi scritti, di cui solo una
modesta parte è stata pubblicata negli ultimi anni.