Alfredo Müller (1869-1939) fu un esponente del gruppo dei
Postmacchiaioli, formato anche da Mario Puccini, Oscar Ghiglia, Plinio
Nomellini, Ulvi Liegi, Giovanni Bartolena e altri pittori prevalentemente
livornesi. Proveniente da una famiglia benestante di commercianti di cotone e
caffè originaria della Svizzera, frequentò l’Accademia di Belle Arti di
Firenze. Ancora giovanissimo, nel 1886 espose assieme a pittori quali Giovanni
Fattori e Silvestro Lega alla Prima Esposizione di Belle Arti di Livorno. Fu membro
del Gruppo Labronico.
Sul finire del medesimo secolo si trasferì a Parigi, dove abbandonò la pittura
accademica degli esordi e si avvicinò allo stile di Claude Monet e Camille
Pissarro. Viaggiò molto, facendo ritorno spesso in Italia dove le sue opere,
per il loro carattere strettamente francese, suscitarono un ampio dibattito tra
la critica. Divenne amico di Pissarro, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne e
Henri de Toulouse-Lautrec, che peraltro influenzarono lo stile dell’artista.
Nella sua cerchia di conoscenze è opportuno citare l’amico e parente Leonetto
Cappiello.
Nel 1908 sposò Marguerite Thomann, pittrice, e pochi anni dopo divenne
cittadino francese. Nel 1914 fece ritorno in Italia, prima a Taormina ed in
seguito a Firenze, per poi trasferirsi definitivamente in Francia, dove
trascorse gli ultimi anni di vita.
Alfredo Müller (1869-1939) fu un esponente del gruppo dei
Postmacchiaioli, formato anche da Mario Puccini, Oscar Ghiglia, Plinio
Nomellini, Ulvi Liegi, Giovanni Bartolena e altri pittori prevalentemente
livornesi. Proveniente da una famiglia benestante di commercianti di cotone e
caffè originaria della Svizzera, frequentò l’Accademia di Belle Arti di
Firenze. Ancora giovanissimo, nel 1886 espose assieme a pittori quali Giovanni
Fattori e Silvestro Lega alla Prima Esposizione di Belle Arti di Livorno. Fu membro
del Gruppo Labronico.
Sul finire del medesimo secolo si trasferì a Parigi, dove abbandonò la pittura
accademica degli esordi e si avvicinò allo stile di Claude Monet e Camille
Pissarro. Viaggiò molto, facendo ritorno spesso in Italia dove le sue opere,
per il loro carattere strettamente francese, suscitarono un ampio dibattito tra
la critica. Divenne amico di Pissarro, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne e
Henri de Toulouse-Lautrec, che peraltro influenzarono lo stile dell’artista.
Nella sua cerchia di conoscenze è opportuno citare l’amico e parente Leonetto
Cappiello.
Nel 1908 sposò Marguerite Thomann, pittrice, e pochi anni dopo divenne
cittadino francese. Nel 1914 fece ritorno in Italia, prima a Taormina ed in
seguito a Firenze, per poi trasferirsi definitivamente in Francia, dove
trascorse gli ultimi anni di vita.