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Saverio Strati

Saverio Strati

Saverio Strati nasce a Sant’Agata del Bianco (Reggio Calabria) il 16 agosto 1924.
Interrompe gli studi dopo il conseguimento della licenza elementare per intraprendere il mestiere di muratore, pur continuando a coltivare la sua passione per lo studio e la lettura. Legge in questi anni le opere della cultura popolare. Al termine della seconda guerra mondiale, riprende finalmente gli studi interrotti a undici anni. Grazie all’aiuto finanziario di uno zio che risiede negli Stati Uniti, inizia a prendere lezioni private da alcuni professori del Liceo Galluppi di Catanzaro. Scopre e si appassiona alla lettura di grandi scrittori. Nel 1949 consegue la licenza liceale classica e si iscrive all’Università di Messina; inizialmente, per assecondare la volontà dei genitori, segue le lezioni di Medicina, ma dopo un breve periodo passa alla Facoltà di Lettere. Decisivo è l’incontro con il critico letterario Giacomo Debenedetti che in quegli anni insegna a Messina, e del quale Strati segue le lezioni su Svevo e su Verga. Spinto da un compagno di studi, nel ’53 fa leggere il proprio racconto
La Marchesina a Debenedetti che esprime immediatamente un giudizio favorevole. Incoraggiato da questo e altri pareri autorevoli, Strati inizia a riordinare i primi racconti che andranno a formare il volume La Marchesina, e che Debenedetti stesso porterà l’anno successivo ad Alberto Mondadori, a Milano. Inizia inoltre la stesura del suo primo romanzo, La Teda. Nel ’53 si trasferisce a Firenze per preparare la tesi di laurea sulle riviste letterarie del primo ventennio del novecento. Compaiono i primi racconti sulle riviste «Il Ponte», «Paragone» e sul quotidiano «Il Nuovo Corriere». Finisce di scrivere La Teda e inizia il secondo romanzo, Tibi e Tascia
.
Nel 1958 sposa Hildegard Fleig, una ragazza svizzera conosciuta a Firenze, e si trasferisce in Svizzera dove vivrà fino al 1964. Qui scrive i romanzi
Mani Vuote e Il Nodo. Dal soggiorno in Svizzera, che Strati considera come una svolta nella sua narrativa, nasce anche il romanzo Noi Lazzaroni
, pubblicato nel 1972. Dal 1964 vive a Scandicci, in provincia di Firenze.
Nel 2009 «Il Quotidiano della Calabria» si fa promotore della richiesta per far ottenere allo scrittore (che vive in condizioni di indigenza) i benefici della Legge Bacchelli.

Saverio Strati nasce a Sant’Agata del Bianco (Reggio Calabria) il 16 agosto 1924.
Interrompe gli studi dopo il conseguimento della licenza elementare per intraprendere il mestiere di muratore, pur continuando a coltivare la sua passione per lo studio e la lettura. Legge in questi anni le opere della cultura popolare. Al termine della seconda guerra mondiale, riprende finalmente gli studi interrotti a undici anni. Grazie all’aiuto finanziario di uno zio che risiede negli Stati Uniti, inizia a prendere lezioni private da alcuni professori del Liceo Galluppi di Catanzaro. Scopre e si appassiona alla lettura di grandi scrittori. Nel 1949 consegue la licenza liceale classica e si iscrive all’Università di Messina; inizialmente, per assecondare la volontà dei genitori, segue le lezioni di Medicina, ma dopo un breve periodo passa alla Facoltà di Lettere. Decisivo è l’incontro con il critico letterario Giacomo Debenedetti che in quegli anni insegna a Messina, e del quale Strati segue le lezioni su Svevo e su Verga. Spinto da un compagno di studi, nel ’53 fa leggere il proprio racconto
La Marchesina a Debenedetti che esprime immediatamente un giudizio favorevole. Incoraggiato da questo e altri pareri autorevoli, Strati inizia a riordinare i primi racconti che andranno a formare il volume La Marchesina, e che Debenedetti stesso porterà l’anno successivo ad Alberto Mondadori, a Milano. Inizia inoltre la stesura del suo primo romanzo, La Teda. Nel ’53 si trasferisce a Firenze per preparare la tesi di laurea sulle riviste letterarie del primo ventennio del novecento. Compaiono i primi racconti sulle riviste «Il Ponte», «Paragone» e sul quotidiano «Il Nuovo Corriere». Finisce di scrivere La Teda e inizia il secondo romanzo, Tibi e Tascia
.
Nel 1958 sposa Hildegard Fleig, una ragazza svizzera conosciuta a Firenze, e si trasferisce in Svizzera dove vivrà fino al 1964. Qui scrive i romanzi
Mani Vuote e Il Nodo. Dal soggiorno in Svizzera, che Strati considera come una svolta nella sua narrativa, nasce anche il romanzo Noi Lazzaroni
, pubblicato nel 1972. Dal 1964 vive a Scandicci, in provincia di Firenze.
Nel 2009 «Il Quotidiano della Calabria» si fa promotore della richiesta per far ottenere allo scrittore (che vive in condizioni di indigenza) i benefici della Legge Bacchelli.