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Paolo Volponi

Paolo Volponi

Paolo Volponi nasce a Urbino il 6 febbraio 1924. Nel 1947 ottiene la laurea in legge. Determinante per la sua carriera è l’incontro, nel 1950, con l’imprenditore Adriano Olivetti, che con la sua visione sociale e solidaristica dello sviluppo industriale lo convince a farsi assumere presso un ente di assistenza sociale, per il quale compie inchieste sull’evoluzione economica del Sud, lavorando a Roma a partire dal 1953. Nel 1956 entra alla Olivetti di Ivrea come direttore dei servizi sociali, e dal 1966 al 1971 tiene la direzione dell’intero settore delle relazioni aziendali. Successivamente si trasferisce a Torino, dove dal 1972 avvia una consulenza con la Fiat per i rapporti tra fabbrica e città in un momento particolarmente difficile per la vita nella provincia torinese. Nel 1975 diventa presidente della Fondazione Agnelli, ma è costretto a lasciare tale incarico per la sua adesione al Partito Comunista Italiano, sgradita ai vertici della Fiat. Dopo essere stato assistente della società Finarte a Milano aderisce da indipendente al PCI per il quale diviene senatore nel 1983. Più tardi ottiene anche la presidenza della Cooperativa soci dell’Unità, promuovendo con il giornale una fitta rete di iniziative fra cui un convegno nazionale su Pier Paolo Pasolini a Bologna, nel 1987. Da questa esperienza nasce l’associazione Casa dei pensieri in seguito diretta da Davide Ferrari. Di fronte alla crisi della sinistra degli anni Ottanta Volponi si oppone alla dissoluzione del PCI e nel 1991, al momento della nascita del Partito Democratico della Sinistra, aderisce al nuovo gruppo di Rifondazione Comunista, che a suo avviso “mantiene viva la speranza di un mondo più giusto e più razionale”. Il 23 agosto 1994 muore all’ospedale regionale di Ancona.
Paolo Volponi nasce a Urbino il 6 febbraio 1924. Nel 1947 ottiene la laurea in legge. Determinante per la sua carriera è l’incontro, nel 1950, con l’imprenditore Adriano Olivetti, che con la sua visione sociale e solidaristica dello sviluppo industriale lo convince a farsi assumere presso un ente di assistenza sociale, per il quale compie inchieste sull’evoluzione economica del Sud, lavorando a Roma a partire dal 1953. Nel 1956 entra alla Olivetti di Ivrea come direttore dei servizi sociali, e dal 1966 al 1971 tiene la direzione dell’intero settore delle relazioni aziendali. Successivamente si trasferisce a Torino, dove dal 1972 avvia una consulenza con la Fiat per i rapporti tra fabbrica e città in un momento particolarmente difficile per la vita nella provincia torinese. Nel 1975 diventa presidente della Fondazione Agnelli, ma è costretto a lasciare tale incarico per la sua adesione al Partito Comunista Italiano, sgradita ai vertici della Fiat. Dopo essere stato assistente della società Finarte a Milano aderisce da indipendente al PCI per il quale diviene senatore nel 1983. Più tardi ottiene anche la presidenza della Cooperativa soci dell’Unità, promuovendo con il giornale una fitta rete di iniziative fra cui un convegno nazionale su Pier Paolo Pasolini a Bologna, nel 1987. Da questa esperienza nasce l’associazione Casa dei pensieri in seguito diretta da Davide Ferrari. Di fronte alla crisi della sinistra degli anni Ottanta Volponi si oppone alla dissoluzione del PCI e nel 1991, al momento della nascita del Partito Democratico della Sinistra, aderisce al nuovo gruppo di Rifondazione Comunista, che a suo avviso “mantiene viva la speranza di un mondo più giusto e più razionale”. Il 23 agosto 1994 muore all’ospedale regionale di Ancona.

Libri scritti da Paolo Volponi