Della vita di Giovanni Fattori si sa poco, specie per quanto
riguarda la sua gioventù. Sicuramente di origini modeste, si trasferì a Firenze
dalla natìa Livorno nel 1846. Entrato in contatto con il gruppo del Caffè
Michelangelo, divenne allievo di Giuseppe Bezzuoli e iniziò a frequentare la
Scuola di Nudo all’Accademia di Belle Arti. Pochi esempi dei suoi primi lavori
sono giunti ad oggi, si tratta esclusivamente di schizzi. I suoi primi dipinti
conosciuti risalgono all’inizio degli anni Ottanta, principalmente
ambientazioni influenzate da Giuseppe Bezzuoli – spesso scene dalla storia del
Medioevo o del Rinascimento. Fattori prese parte alle battaglie per l’Unità
d’Italia, il primo lavoro di soggetto risorgimentale, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta, risale a questo
periodo. Il soggetto militare diverrà uno dei favoriti nelle sue opere:
battaglie, soldati, cavalli. Altro tema ricorrente sarà il paesaggio, in
particolare la sua terra, la Maremma toscana, con un’estrema attenzione al
paesaggio agrario.
Fattori divenne esponente dei Macchiaioli, corrente che precorse
l’Impressionismo. Considerato oggi uno dei massimi esponenti di quel movimento
artistico, Fattori fu invece considerato al suo tempo un rivoluzionario poco
attendibile, anziché eccellente espressione di un’avanguardia. Si considerava
piuttosto un pittore di persone anziché di paesaggi: tuttavia queste figure
erano generalmente poste in ambientazioni fantastiche e illusionarie che
dimostrano la sua padronanza del colore tra luci e ombre. Importanti collezioni
di sue opere sono, oltre che al Museo Civico «Giovanni Fattori» di Livorno,
alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, alla Galleria Civica d’Arte
Moderna e Contemporanea di Torino, alla Pinacoteca di Brera di Milano, alla
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, alla Pinacoteca Civica di
Forlì, in America al Museum of Fine Arts di Boston.
Della vita di Giovanni Fattori si sa poco, specie per quanto
riguarda la sua gioventù. Sicuramente di origini modeste, si trasferì a Firenze
dalla natìa Livorno nel 1846. Entrato in contatto con il gruppo del Caffè
Michelangelo, divenne allievo di Giuseppe Bezzuoli e iniziò a frequentare la
Scuola di Nudo all’Accademia di Belle Arti. Pochi esempi dei suoi primi lavori
sono giunti ad oggi, si tratta esclusivamente di schizzi. I suoi primi dipinti
conosciuti risalgono all’inizio degli anni Ottanta, principalmente
ambientazioni influenzate da Giuseppe Bezzuoli – spesso scene dalla storia del
Medioevo o del Rinascimento. Fattori prese parte alle battaglie per l’Unità
d’Italia, il primo lavoro di soggetto risorgimentale, Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta, risale a questo
periodo. Il soggetto militare diverrà uno dei favoriti nelle sue opere:
battaglie, soldati, cavalli. Altro tema ricorrente sarà il paesaggio, in
particolare la sua terra, la Maremma toscana, con un’estrema attenzione al
paesaggio agrario.
Fattori divenne esponente dei Macchiaioli, corrente che precorse
l’Impressionismo. Considerato oggi uno dei massimi esponenti di quel movimento
artistico, Fattori fu invece considerato al suo tempo un rivoluzionario poco
attendibile, anziché eccellente espressione di un’avanguardia. Si considerava
piuttosto un pittore di persone anziché di paesaggi: tuttavia queste figure
erano generalmente poste in ambientazioni fantastiche e illusionarie che
dimostrano la sua padronanza del colore tra luci e ombre. Importanti collezioni
di sue opere sono, oltre che al Museo Civico «Giovanni Fattori» di Livorno,
alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, alla Galleria Civica d’Arte
Moderna e Contemporanea di Torino, alla Pinacoteca di Brera di Milano, alla
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, alla Pinacoteca Civica di
Forlì, in America al Museum of Fine Arts di Boston.