Giorgio Petrocchi (Tivoli, 13 agosto 1921 - Roma, 7 febbraio
1989) è stato un critico letterario italiano.
Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università La Sapienza nel 1942 con
una tesi in storia del diritto italiano, si trasferì a Messina dove divenne
professore di Letteratura Italiana nel 1955. Durante questo periodo tra i suoi
allievi figurò anche lo scrittore e poeta siciliano Giuseppe Cavarra. Dal 1961 passò
a Roma continuando ad insegnare la stessa materia all’Università, fu membro
dell’Accademia dei Lincei, vincendo nel 1970 il Premio Feltrinelli per la
Filologia e la Linguistica, e di quella della Crusca dal 1975. Dal 1971 fu direttore
dell’Istituto Pareggiato di Magistero «Maria SS. Assunta» di Roma, carica che
mantenne fino alla sua scomparsa nel 1989, contribuendo alla successiva
trasformazione dell’Istituto in Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA).
La sua profonda fede cristiana lo portò ad accostarsi ad alcuni autori che
sentiva particolarmente congeniali perché animati da una comune spiritualità,
come Dante Alighieri e Alessandro Manzoni. Membro del comitato direttivo dell’Enciclopedia
dantesca, curò una fondamentale edizione critica della Divina Commedia, basata
sui 30 testimoni della tradizione manoscritta anteriore a Giovanni Boccaccio,
che fu pubblicata in quattro volumi tra il 1966 e il 1967 nell’ambito della
Edizione Nazionale delle Opere di Dante promossa dalla Società Dantesca
Italiana. Durante il periodo di insegnamento all’Università di Roma, creò un
distaccamento della stessa e fondò Roma Tre, dove gli è stata poi dedicata la
Biblioteca di Area Umanistica nella facoltà di Lettere e Filosofia.
Poco prima della morte improvvisa, collaborò a una lettura televisiva integrale
della Commedia, che la RAI affidò ad alcuni attori di grande prestigio: Giorgio
Albertazzi, Giancarlo Sbragia ed Enrico Maria Salerno.
Giorgio Petrocchi (Tivoli, 13 agosto 1921 - Roma, 7 febbraio
1989) è stato un critico letterario italiano.
Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università La Sapienza nel 1942 con
una tesi in storia del diritto italiano, si trasferì a Messina dove divenne
professore di Letteratura Italiana nel 1955. Durante questo periodo tra i suoi
allievi figurò anche lo scrittore e poeta siciliano Giuseppe Cavarra. Dal 1961 passò
a Roma continuando ad insegnare la stessa materia all’Università, fu membro
dell’Accademia dei Lincei, vincendo nel 1970 il Premio Feltrinelli per la
Filologia e la Linguistica, e di quella della Crusca dal 1975. Dal 1971 fu direttore
dell’Istituto Pareggiato di Magistero «Maria SS. Assunta» di Roma, carica che
mantenne fino alla sua scomparsa nel 1989, contribuendo alla successiva
trasformazione dell’Istituto in Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA).
La sua profonda fede cristiana lo portò ad accostarsi ad alcuni autori che
sentiva particolarmente congeniali perché animati da una comune spiritualità,
come Dante Alighieri e Alessandro Manzoni. Membro del comitato direttivo dell’Enciclopedia
dantesca, curò una fondamentale edizione critica della Divina Commedia, basata
sui 30 testimoni della tradizione manoscritta anteriore a Giovanni Boccaccio,
che fu pubblicata in quattro volumi tra il 1966 e il 1967 nell’ambito della
Edizione Nazionale delle Opere di Dante promossa dalla Società Dantesca
Italiana. Durante il periodo di insegnamento all’Università di Roma, creò un
distaccamento della stessa e fondò Roma Tre, dove gli è stata poi dedicata la
Biblioteca di Area Umanistica nella facoltà di Lettere e Filosofia.
Poco prima della morte improvvisa, collaborò a una lettura televisiva integrale
della Commedia, che la RAI affidò ad alcuni attori di grande prestigio: Giorgio
Albertazzi, Giancarlo Sbragia ed Enrico Maria Salerno.