Figlio di un fabbro di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, Giulio Cesare Croce nacque nel 1550.
Nonostante l’umile condizione il padre e, dopo la morte di questo, lo zio si preoccuparono di dargli un’istruzione. Ma il precettore presso cui lo zio lo mandò era più interessato all’andamento della sua casa che all’istruzione degli alunni, costretti a svolgere la maggior parte dei lavori domestici. Il giovane Giulio Cesare fece allora ritorno dallo zio e riprese a fare il fabbro, cominciando a scrivere versi ridanciani, popolani e burleschi, che lo resero famoso nel circondario e lo portarono ad allietare i festini della nobile famiglia bolognese dei Fantuzzi, proprietaria di un podere a Medicina.
A 18 anni fu a Bologna e qui, a poco a poco, abbandonò la bottega per diventare cantastorie a tutti gli effetti: cominciò a girovagare per fiere, corti, case patrizie, mercati e a raccontare le sue storie, tratte dai più disparati aneddoti popolari, accompagnandosi con una specie di elementare violino e stampando le sue composizioni in piccoli opuscoli che vendeva per proprio conto.
Ebbe ben 14 figli dalle sue due mogli ed in vita divenne famosissimo, ma non raggiunse mai il successo economico. Morì in povertà nel 1609.
Figlio di un fabbro di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, Giulio Cesare Croce nacque nel 1550.
Nonostante l’umile condizione il padre e, dopo la morte di questo, lo zio si preoccuparono di dargli un’istruzione. Ma il precettore presso cui lo zio lo mandò era più interessato all’andamento della sua casa che all’istruzione degli alunni, costretti a svolgere la maggior parte dei lavori domestici. Il giovane Giulio Cesare fece allora ritorno dallo zio e riprese a fare il fabbro, cominciando a scrivere versi ridanciani, popolani e burleschi, che lo resero famoso nel circondario e lo portarono ad allietare i festini della nobile famiglia bolognese dei Fantuzzi, proprietaria di un podere a Medicina.
A 18 anni fu a Bologna e qui, a poco a poco, abbandonò la bottega per diventare cantastorie a tutti gli effetti: cominciò a girovagare per fiere, corti, case patrizie, mercati e a raccontare le sue storie, tratte dai più disparati aneddoti popolari, accompagnandosi con una specie di elementare violino e stampando le sue composizioni in piccoli opuscoli che vendeva per proprio conto.
Ebbe ben 14 figli dalle sue due mogli ed in vita divenne famosissimo, ma non raggiunse mai il successo economico. Morì in povertà nel 1609.