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Carlo Betocchi

Carlo Betocchi

Nato a Torino il 23 gennaio 1899, Carlo Betocchi è stato uno dei maggiori poeti italiani del Novecento.
Si trasferisce a Firenze da bambino quando il padre, impiegato delle Ferrovie dello Stato, viene destinato al capoluogo toscano. Rimasto orfano del padre nel 1911 si diploma perito agrimensore e frequenta la scuola ufficiali di Parma; viene inviato al fronte nel 1917 e tra il 1918 e il 1920 è volontario in Libia. Successivamente si trova in Francia e in diverse località dell’Italia centro-settentrionale, per rientrare stabilmente a Firenze dal 1928 al 1938. Questo periodo corrisponde alla sua intensa partecipazione, assieme con Piero Bargellini, allo sviluppo della rivista di ispirazione cattolica «Frontespizio», sulla quale uscirà la sua prima raccolta poetica. Nel 1953 è di nuovo a Firenze, impegnato nell’insegnamento di materie letterarie presso il Conservatorio Luigi Cherubini. Dal 1961 al 1977 è redattore della rivista «L’approdo letterario». L’itinerario della poesia e del pensiero di Carlo Betocchi va da una felice fiducia nella Provvidenza ai forti dubbi e ai dolenti ripensamenti nella vecchiaia dopo una terribile esperienza di dolore. Lo stesso Betocchi affermava: “La mia poesia nasce dall’allegria; anche quando parlo di dolore la mia poesia nasce dall’allegria. È allegria del conoscere, l’allegria dell’essere e dell’essere e del saper accettare e del poter accettare”. Dal 1932 sono numerose le raccolte poetiche di Betocchi con tanti passaggi, mai inutili, da Realtà vince il sogno fino all’Estate di San Martino del 1961, Un passo, un altro passo del 1967 e Prime e ultimissime del 1974 e ancora Poesie del sabato (1980). Dopo la seconda guerra mondiale pubblicherà Notizie di prosa e poesia (1947), Un ponte sulla pianura (1953), Poesie (1955). In lui l’ansia di illuminazione religiosa si incontra con una tenace volontà di concretezza e di accettazione della realtà, per cui la trascendenza traspare dentro e oltre le misure visibili dei passaggi, degli interni casalinghi, degli oggetti. Nelle ultime raccolte si accentua una più amara e dubbiosa visione del mondo.
Muore a Bordighera, in provincia di Imperia, il 25 maggio 1986.

Nato a Torino il 23 gennaio 1899, Carlo Betocchi è stato uno dei maggiori poeti italiani del Novecento.
Si trasferisce a Firenze da bambino quando il padre, impiegato delle Ferrovie dello Stato, viene destinato al capoluogo toscano. Rimasto orfano del padre nel 1911 si diploma perito agrimensore e frequenta la scuola ufficiali di Parma; viene inviato al fronte nel 1917 e tra il 1918 e il 1920 è volontario in Libia. Successivamente si trova in Francia e in diverse località dell’Italia centro-settentrionale, per rientrare stabilmente a Firenze dal 1928 al 1938. Questo periodo corrisponde alla sua intensa partecipazione, assieme con Piero Bargellini, allo sviluppo della rivista di ispirazione cattolica «Frontespizio», sulla quale uscirà la sua prima raccolta poetica. Nel 1953 è di nuovo a Firenze, impegnato nell’insegnamento di materie letterarie presso il Conservatorio Luigi Cherubini. Dal 1961 al 1977 è redattore della rivista «L’approdo letterario». L’itinerario della poesia e del pensiero di Carlo Betocchi va da una felice fiducia nella Provvidenza ai forti dubbi e ai dolenti ripensamenti nella vecchiaia dopo una terribile esperienza di dolore. Lo stesso Betocchi affermava: “La mia poesia nasce dall’allegria; anche quando parlo di dolore la mia poesia nasce dall’allegria. È allegria del conoscere, l’allegria dell’essere e dell’essere e del saper accettare e del poter accettare”. Dal 1932 sono numerose le raccolte poetiche di Betocchi con tanti passaggi, mai inutili, da Realtà vince il sogno fino all’Estate di San Martino del 1961, Un passo, un altro passo del 1967 e Prime e ultimissime del 1974 e ancora Poesie del sabato (1980). Dopo la seconda guerra mondiale pubblicherà Notizie di prosa e poesia (1947), Un ponte sulla pianura (1953), Poesie (1955). In lui l’ansia di illuminazione religiosa si incontra con una tenace volontà di concretezza e di accettazione della realtà, per cui la trascendenza traspare dentro e oltre le misure visibili dei passaggi, degli interni casalinghi, degli oggetti. Nelle ultime raccolte si accentua una più amara e dubbiosa visione del mondo.
Muore a Bordighera, in provincia di Imperia, il 25 maggio 1986.

Libri scritti da Carlo Betocchi

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